La Lega torna a spingere con forza sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, proponendo una misura che potrebbe interessare almeno "10 milioni di italiani". Il leader del partito e vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato in conferenza stampa di aver discusso il tema con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, riscontrando una "piena sintonia" sulla necessità di un intervento risolutivo.
"Oggi presentiamo una proposta risolutiva" ha affermato Salvini, sottolineando come la Lega ritenga prioritario per il 2025 un intervento strutturale e definitivo sulla rottamazione, vantaggioso per lo Stato e utile per milioni di contribuenti. La proposta di legge, già depositata alla Camera a fine 2024, è stata presentata nei giorni scorsi anche al Senato. Il presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, ha assicurato che non appena verrà assegnata alla sesta commissione verrà calendarizzata rapidamente per avviare i lavori in tempi brevi. "È opportuno fare un ciclo di audizioni brevi ma intense e chiudere il testo", ha aggiunto.
Il pressing della Lega si scontra tuttavia con la prudenza del viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, che in merito al tema ha ribadito la necessità di agire con cautela per garantire la tenuta dei conti pubblici. "Qui è tutto un problema di risorse, non è che siamo contrari. Noi dobbiamo procedere con la massima attenzione sui conti pubblici, perché vedete che i mercati ci stanno premiando, ci stanno dicendo che siamo in linea coi conti pubblici", ha dichiarato Leo. "Io farei rottamazione e aiuterei le imprese e i contribuenti in difficoltà, però dobbiamo essere molto attenti e cauti sulle risorse".
Alberto Gusmeroli, intervenendo in conferenza stampa con Salvini, ha espresso perplessità sul concordato preventivo biennale introdotto dal governo. "Il concordato nel primo anno di sua valenza 2024-25 ha dato scarsi risultati, saranno ancora più scarsi quelli 2026-27, quindi sul tema bisogna fare una seria riflessione", ha affermato. Secondo la Lega, una soluzione potrebbe essere la "flat tax incrementale sull'incremento anno per anno", misura già inserita nella delega fiscale.
Nonostante le divergenze interne, Salvini ha voluto rimarcare la sintonia con Giorgetti anche su altre questioni economiche, in particolare rispetto al settore bancario. "Noi rispettiamo le libere scelte di liberi soggetti privati sul libero mercato, ma se si garantisce la biodiversità bancaria e finanziaria rispettando e potenziando i territori, per noi è un successo", ha detto il leader della Lega, citando come esempi Mps, Sondrio, Bper e la Popolare di Milano.
Sul fronte fiscale, il viceministro Leo ha difeso l'operato del governo, sottolineando i risultati ottenuti nella lotta all'evasione. "Siamo a 32,7 miliardi di recupero. Quindi c'è stato un incremento rispetto al 2023 e forse avremo qualche ulteriore sorpresa", ha dichiarato. Ha inoltre ribadito l'impegno dell'esecutivo a favore della riduzione della pressione fiscale, citando la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre e il rafforzamento del cuneo fiscale fino ai redditi di 40mila euro. "Abbiamo fatto in modo che anche i soggetti di minori dimensioni potessero accedere al regime forfettario", ha spiegato Leo, evidenziando i risultati raggiunti nonostante la scarsità di risorse disponibili.
Mentre la Lega insiste sulla necessità di una rottamazione ampia e definitiva, il governo nel suo complesso cerca di bilanciare le esigenze di
sostegno ai contribuenti con la sostenibilità delle finanze pubbliche. La partita resta aperta e si giocherà nei prossimi mesi in Parlamento, con la maggioranza chiamata a trovare una sintesi tra le diverse posizioni in campo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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