"Il taglio Irpef al ceto medio sarà la sorpresa di Pasqua"

Osnato (Fdi): "È possibile abbassare l'aliquota del 35% fino a 60mila euro di reddito". Il nodo della rottamazione

"Il taglio Irpef al ceto medio sarà la sorpresa di Pasqua"
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Si può tagliare l'Irpef al ceto medio «nel giro di qualche settimana». Dopo la cautela del viceministro dell'Economia Maurizio Leo, il responsabile economico di Fratelli d'Italia Marco Osnato ha rotto gli indugi su un dossier che il governo puntava a concretizzare già nella manovra, ma poi sfumato perché il gettito del concordato biennale è stato inferiore alle attese. Sono stati, infatti, incassati 1,7 miliardi nel complesso a fronte dei 2,5 miliardi necessari per tagliare di due punti l'aliquota del 33 per cento.

«Diciamo che mi auguro che nell'uovo di Pasqua ci sia questa sorpresa», ha detto Osnato ad Affaritaliani, spiegando che si tratta di capire quale sarà lo strumento (un decreto o altro), ma «l'importante è dare un segnale di riduzione della pressione fiscale anche al ceto medio». E la fascia di reddito interessata dovrebbe essere ampia: viste le parole «ottimistiche» di Leo, spiega Osnato, si dovrebbe riuscire ad «arrivare fino a 60mila euro». Il viceministro mercoledì scorso aveva ribadito l'intenzione di andare incontro al ceto medio «cioè chi ha un reddito da 28.000 a 50.000 euro e se possibile 60.000», senza però sbilanciarsi sui tempi. La questione è, soprattutto, di natura tecnica: se non si vuole introdurre un una tantum occorre usare la parte strutturale (cioè quella che continuerà a produrre gettito) dei 32,7 miliardi di evasione recuperati lo scorso anno. Soddisfazione anche da parte di Forza Italia. «Abbiamo sempre sostenuto che serve attenzione al ceto medio», ha spiegato il responsabile economico degli azzurri, Maurizio Casasco, intravedendo la possibilità che l'intervento si concretizzi in tempi non troppo lunghi. «Penso che entro l'estate si possa ridurre l'aliquota Irpef dal 35 al 33% per i redditi almeno fino a 50mila euro, ma noi speriamo anche 60mila», ha aggiunto.

Molto più rapida, invece, dovrebbe essere la soluzione al problema bonus Renzi da 100 euro mensili per le fasce di reddito tra 8.500 e 9.000 euro annui, perso con le nuove regole del taglio del cuneo. «Saneremo" presto, lo faremo subito», ha detto Osnato.

Ma c'è anche un altro tema fiscale su cui i partiti del centrodestra vanno in pressing: la rottamazione. Per la Lega è la «priorità», ha ripetuto il leader nonché vicepremier Matteo Salvini, spiegando che il concordato proposto da Leo «non è stato risolutivo» e che serve una rottamazione decennale in 120 rate. Fallito il tentativo di proporla nel Milleproroghe (dove è rimasto un emendamento per il pagamento in 18 rate), che intanto è in stallo al Senato perché mancano ancora i pareri del Mef, il Carroccio guarda già ad altri provvedimenti. dopo la proposta di legge su iniziativa di Alberto Gusmeroli presentata mesi fa alla Camera, e appena assegnata alla commissione Finanze, la Lega promette che farà lo stesso anche in Senato, «con un ddl - annuncia Claudio Borghi - a prima firma Romeo». Fi appoggia gli alleati.

A cavalcare il dossier è anche Forza Italia, al lavoro su una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali relative agli anni 2020-2024. «Lo scorso 20 dicembre - fa sapere il portavoce Raffaele Nevi - abbiamo depositato alla Camera una proposta di legge a firma De Palma e Sala, che oggi ha ottenuto il definitivo nulla osta degli uffici».

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