“Interessata alla fede”. La svolta di Kate dopo la malattia

Durante i mesi più bui la principessa del Galles avrebbe trovato conforto nella fede e in una figura storica eccezionale, conosciuta durante un viaggio in Italia

“Interessata alla fede”. La svolta di Kate dopo la malattia

“Non puoi attraversare qualcosa del genere e uscirne immutato”, ha dichiarato un insider al People, raccontando il percorso di Kate Middleton dalla scoperta del cancro fino a oggi. Il 9 settembre 2024 la principessa ha annunciato di aver terminato la chemioterapia e il 14 gennaio 2025 ha spiegato che la sua malattia “è in remissione”: due ottime notizie, sebbene la guarigione sia ancora un traguardo tutto da conquistare. Il periodo più difficile sembra ormai alle spalle, ma l’incertezza accompagna ancora ogni passo di Kate. Per non cedere alle pressioni dei timori e dei dubbi la futura sovrana si sarebbe avvicinata alla fede. Una svolta spirituale che l’avrebbe portata a dedicarsi ancora di più al prossimo e ad approfondire un’affinità con un personaggio storico inglese che ha fatto dell’altruismo e della cura una vera e propria vocazione.

“L’interesse” di Kate

“La principessa…ha sviluppato un interesse nelle questioni di fede come conseguenza della sua condizione”, ha scritto Robert Hardman nella versione aggiornata del suo libro “Charles III. New King, New Court. The Inside Story” (7 novembre 2024). Kate si sarebbe rifugiata nella fede come reazione, più che comprensibile, alla diagnosi di cancro e alla successiva battaglia per la guarigione. Indiscrezione confermata anche dall’esperto reale Ian Palham Turner, che a Fox News Digital ha spiegato: “Ci sono informazioni su Kate e sul modo in cui, durante il periodo di cura contro il cancro…ha rafforzato…la sua fede cristiana, parlando con amici che hanno forti valori religiosi”. Queste conversazioni sarebbero state di grande aiuto per la principessa e avrebbero “influito positivamente sulla sua ripresa”.

Fermarsi a riflettere

Non è raro che le persone colpite da eventi traumatici, che si tratti di incidenti o di malattie, trovino rifugio nella fede o anche, più in generale, nella spiritualità. Tutto ciò che altera in maniera sensibile la nostra normalità, quello che ritenevamo fosse un equilibrio quasi immutabile, ci spinge a porci le domande profonde che avevamo evitato, magari per paura, oppure perché presi dalla frenesia dei nostri tempi. Sarebbe successo anche a Kate. Il cancro l’avrebbe costretta a fermarsi e a riflettere. “Lo spavento per la salute della principessa del Galles è stato un periodo toccante, burrascoso, destabilizzante e angosciante della sua vita”, ha detto la fotografa e giornalista Helena Chard a Digital Fox News. “Non mi sorprende che sia più interessata alla fede. Il potere della fede non può mai essere sottovalutato nel superamento dei periodi difficili e spero che le abbia dato immensa consolazione”. Non si tratta di semplice fragilità fusa con la paura del domani: c’è qualcosa di più, che ha a che vedere con l’interiorità di ognuno di noi e, per questo, il tema è estremamente delicato e personale.

Una riscoperta

L’avvicinamento di Kate alla fede non deve essere interpretato come una scoperta della religione, bensì come una riscoperta. La malattia non è stata uno spartiacque che ha diviso la vita della principessa in due fasi distinte, una senza credo, l’altra accompagnata dai dogmi cristiani. La questione è più sfumata. L’esperta reale Hilary Fordwich ha puntualizzato sempre a Digital Fox News: “La fede non è niente di nuovo per la principessa Catherine, visto che è stata cresciuta in una famiglia devota e cristiana e [ciò]…ha contribuito alla [formazione della] visione del mondo e [dei] valori [della principessa]”. L’esperta ha ricordato che Kate è stata battezzata e ha ricevuto la cresima prima di sposare il principe William ed è stata allevata nella comunità della Chiesa d’Inghilterra.

Per gli altri

Di solito l’avvicinamento alla fede o alla spiritualità presuppone anche un’attenzione maggiore verso gli altri. Una persona che intraprende un percorso simile non si pone delle domande che riguardano solo il senso della sua vita, ma anche dei quesiti sul valore dell’esistenza in relazione al prossimo. Non è quasi mai una ricerca interiore egoistica, proiettata esclusivamente verso l’interno. Al contrario. Hilary Fordwich ha sottolineato: “Le convinzioni religiose di [Kate] si manifestano nella dedizione con cui serve gli altri e incoraggia la compassione”. Potremmo vedere in questa prospettiva anche la tanto chiacchierata decisione della principessa di non condividere più i dettagli dei suoi outfit. In tal modo, infatti, l’attenzione sarebbe tutta sulle iniziative caritatevoli e sulle persone che Kate vuole aiutare. Sembra addirittura di scorgere, in questa scelta, una specie di esortazione a guardare oltre le apparenze, a non lasciarsi guidare dalla vanità, adottando uno stile di vita che sia incentrato sulla concretezza. Anche questo sarebbe un messaggio molto spirituale. Attenzione, però, agli estremismi. Se le cose stessero davvero così, infatti, la principessa starebbe dimenticando che moda e fatuità sono due cose molto diverse. Kate ha il potere di fare la differenza anche attraverso un abito: ciò che indossa può mandare dei messaggi importanti e valorizzare le piccole realtà artigianali in tutto il mondo. Può aiutare concretamente gli altri.

La foto scattata dal principe Louis

Lo scorso 3 febbraio, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, Kensington Palace ha condiviso una fotografia di Kate Middleton scattata dal suo terzogenito, il principe Louis, nel bosco di Windsor. La didascalia dice: “Non dimenticate di coltivare tutto ciò che va oltre la malattia”. Nel post c’è anche una seconda foto, realizzata dalla principessa, in cui la stessa frase viene riportata in bianco su uno sfondo di foglie e rami intrecciati, emblemi della forza, della bellezza e dell’impatto positivo della natura sull’uomo, soprattutto in momenti complicati. Al Daily Mail l’esperta di linguaggio del corpo Judi James ha segnalato che l’immagine comunica “un messaggio di vittoria” e di “libertà”. Gli alberi intorno a lei rappresenterebbero “il rifugio che [la principessa] ha trovato nel mondo naturale” durante la malattia e il processo di guarigione. La posa di Kate con le braccia spalancate, poi, sarebbe emblema di “forza”, ma anche un modo per comunicare a tutti “sono tornata”.

La spiritualità in un'immagine

La fotografia che ritrae Kate potrebbe avere anche un’essenza più spirituale e nascondere un messaggio altruistico: proprio le braccia spalancate potrebbero simboleggiare l’apertura della futura sovrana verso gli altri, il desiderio di aiutare e offrire sollievo dopo un anno trascorso protetta dalle mura del Palazzo, per forza di cose concentrata prevalentemente su di sé e sulla famiglia. In questo scatto c’è la voglia di riavvicinarsi agli altri: essere accanto al prossimo è un messaggio religioso (di tutte le religioni, per la verità), spirituale e umano. In Kate ci sarebbe la volontà di essere nel mondo, di dedicare se stessa all’umanità. La natura in cui è immersa ci invita a focalizzare i nostri pensieri e le nostre azioni sull’essenziale.

Kate e Florence

La vocazione ad aiutare gli altri sembrerebbe essere un tratto caratteriale di Kate rafforzatosi con la malattia. Ma non sarebbe del tutto innato. A ispirarlo sarebbe stata, 25 anni fa, una figura storica eccezionale. Durante il soggiorno a Firenze per studiare Arte, ha rivelato il settimanale Gente (numero 2, 18 gennaio 2025), Kate sarebbe entrata nella Basilica di Santa Croce, dove avrebbe visto la statua della celebre Florence Nightingale (1820-1910), realizzata da Francis William Sargant nel 1913. Florence è considerata una pioniera, la fondatrice dell’infermieristica moderna. Nacque a Firenze (da qui il suo nome) da una famiglia benestante e fin da ragazzina iniziò a prendersi cura di malati e poveri. È conosciuta anche con il soprannome di “Signora della Lampada” perché, durante la guerra di Crimea (1853-1856), si prodigava per i soldati feriti fino a notte fonda, girando, appunto, con una lampada. Il principio basilare della professione infermieristica, secondo la Nightingale, doveva essere la scienza, ovvero l’applicazione del metodo scientifico. Non bisognava solo curare una ferita, ma anche dare sollievo e garantire al malato un ambiente pulito e in ordine. Florence capì, infatti, che l’igiene delle strutture sanitarie era fondamentale per aiutare il paziente a guarire. Il giorno del compleanno di questa donna straordinaria, il 12 maggio, è diventato la Giornata Internazionale dell’Infermiere.

“Non ho scuse”

Nel 2016 Kate Middleton è diventata patrona del Collegio Reale di Ostetricia e Ginecologia, uno dei settori in cui Florence Nightingale si distinse e nel 2018 ambasciatrice del progetto Nursing Now, dedicato alla professione infermieristica. Il 27 dicembre 2019, pochi giorni prima dell’inizio dell’Anno Internazionale dell’Infermiere e dell’Ostetrica, dichiarato dalla 72° Assemblea Mondiale della Salute dell’OMS a Ginevra nel maggio 2019, la principessa ha scritto una lettera aperta alle ostetriche, citata da Town & Country Magazine.

Nel messaggio ha ricordato proprio il lavoro della Nightingale e pare di intuire che l’esempio di questo grande personaggio sia la vera guida di Kate nel lavoro al servizio degli altri: “…La fondatrice dell’infermieristica moderna, Florence Nightingale…una volta ha detto: ‘Attribuisco il mio successo a questo: non ho mai, né ho mai trovato scuse’ e questo è il mantra che ho visto continuamente in tutti i miei incontri con voi”.

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