Prepensionamenti, scatta la proroga: ecco come funzionano e chi può accedere

Importanti novità contenute sulla bozza del Dl Lavoro per quanto riguarda l'estensione dei prepensionamenti: ecco i requisiti minimi, come funziona e le differenze con l'isopensione

Prepensionamenti, scatta la proroga: ecco come funzionano e chi può accedere

Chi matuterà i diritti e requisiti per andare in pensione anticipatamente può esultare: la bozza del Dl Lavoro preparata dal governo e che verrà discussa nei prossimi giorni prevede una proroga dei prepensionamenti fino al 2025, altri due anni per la misura che altrimenti si sarebbe conclusa alla fine del 2023.

Quali sono i requisiti

In gergo tecnico si chiamano "contratti di espansione" e furono introdotti grazie all'articolo 41 del Dlgs 148/2015: in questo modo si può anticipare l'uscita dal mondo lavorativo fino a 5 anni prima la maturazione dei requisiti necessari, ossia la pensione di vecchiaia (42 anni e 10 mesi di contribuzione) o quella anticipata per le lavoratrici un anno prima. Già con la Legge di Bilancio 2022 si era avviato questo iter sperimentale per due anni sulle aziende con un numero minimo di 50 dipendenti. L'Inps, con la circolare numero 48 del marzo 2021 ha reso noti tutti i requisiti che riguarderanno i lavoratori. In questo modo si vuole favorire il normale ricambio generazionale e maggiori assunzioni.

Come funziona

Sia aziende che Stato, in questo modo, si fanno carico di costi non indifferenti anche se per la Naspi (indennità mensile di disoccupazione) sarebbe più leggera a livello di contributi per le casse statali. I lavoratori che non avranno ancora maturato i requisiti base per le classiche pensioni potranno vedere anche la possibilità, come spiega IlMessaggero, di aver ridotto l'orario lavorativo del 30%. Secondo le prime stime sarebbero poco meno di 17.500 i lavoratori che potranno sfruttare i prepensionamenti con i contratti di espansione e circa 82mila quelli che usufruirebbero dell'orario ridotto.

Ma cosa succede alle grandi aziende che hanno almeno mille dipendenti? In questo caso sarebbero pianificate in maniera differente, spalmata, le uscite dal mondo lavorativo in un tempo maggiore e proporzionalmente alle uscite saranno garantiti i nuovi ricambi. Sulla bozza del decreto si legge che "la questione riveste carattere di urgenza in quanto è necessario intervenire tempestivamente sulla correzione dei piani di rilancio delle aziende di maggiori dimensioni, che determinano importanti riflessi occupazionali in termini di turn over generazionale e di competenze", riporta il quotodiano.

La differenza con l'isopensione

Inizialmente, la misura che sta per essere prorogata era stata pensata proprio per le grandi aziende per poi essere pian piano abbassata anche alle imprese con 500 dipendenti, poi 100 fino ad arrivare a 50 lavoratori.

Come abbiamo visto sul Giornale.it, i prepensionamenti si legano anche all'isopensione contenuta ed estesa dal decreto Milleproroghe che agevola le aziende che non hanno più di 15 dipendenti che potranno ritirarsi dal mondo lavorativo anche 7 anni prima il naturale raggiungimento per i requisiti minimi pensionistici. L'estensione attuale è stata prolungata da 4 a 7 anni fino alla scadenza del 30 novembre del 2026.

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