Tfr, quando si può chiedere l'anticipo

Il Tfr può essere parzialmente richiesto in anticipo al verificarsi di condizioni individuate da apposite leggi. Il Trattamento di fine rapporto diventa quindi un alleato del lavoratore ancora prima che questo lasci l’azienda. Tuttavia, chiedere un anticipo sul Tfr presenta alcuni svantaggi

Tfr, quando si può chiedere l'anticipo
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Quella di richiedere un anticipo sul Tfr è una pratica diffusa tra i lavoratori che necessitano di liquidità, anche a causa di motivi imprevedibili.

Tutto quanto riguarda il Trattamento di fine rapporto (Tfr) è normato e questo vale anche per le richieste di anticipo. Ciò che le norme non dicono espressamente riguarda gli svantaggi e, in ogni caso, le conseguenze che orbitano attorno a questa richiesta.

Qui vediamo in quali casi il datore di lavoro è obbligato a concedere l’anticipo sul Tfr, quali lavoratori ne hanno diritto e quali sono le condizioni necessarie per ottenerlo.

Che cos'è il Tfr

Il Trattamento di fine rapporto è un importo in denaro che il datore di lavoro corrisponde al lavoratore al cessare del rapporto professionale. Denaro dovuto a prescindere dalla causa che ha portato alla fine del rapporto e quindi anche nei casi di licenziamento ed è dovuto anche ai dipendenti della Cosa pubblica. Fa parte della retribuzione del lavoratore, in questo caso differita.

Hanno diritto al Tfr i dipendenti assunti sia con contratto a tempo indeterminato, sia a tempo determinato con durata minima di 15 giorni continuativi per mese.

In pratica, ne hanno diritto anche i lavoratori subordinati, gli apprendisti ma non i tirocinanti.

Perché chiedere l'anticipo sul Tfr

Le norme del Codice civile prevedono che il Tfr anticipato può essere chiesto dai lavoratori che si trovano in condizione di affrontare spese impreviste o inderogabili come, per esempio:

  • l’acquisto della prima casa (opzione che riduce il rischio di rifiuto del mutuo da parte della banca)
  • le spese mediche per terapie o interventi. In questo caso la domanda di anticipo sul Tfr va corredata del certificato che attesa la straordinarietà delle terapie necessarie
  • l’estensione facoltativa della maternità
  • le spese per la formazione, anche professionale.

Inoltre, quando si tratta di ristrutturazioni della propria abitazione, è prevista la possibilità di chiedere un anticipo sul Tfr ma, anche in questo caso, occorre allegare la documentazione utile a certificare il tipo di intervento, perché né la manutenzione né l’ampliamento dell’immobile costituiscono motivi validi per ottenere l’anticipo. Poiché l’obbligo non è disciplinato dal Codice civile, nel caso di una ristrutturazione il datore di lavoro può decidere se accordare o meno una quota del Tfr.

Ci sono delle situazioni in cui il lavoratore può chiedere parte del proprio Tfr senza fornire motivazioni specifiche. In questi casi:

  • le motivazioni possono essere inserite nella generica voce “motivi personali”
  • l’importo massimo che si può ottenere è pari al 30% del Tfr
  • queste richieste possono essere fatte soltanto se l’azienda ha più di 25 dipendenti e, in ogni caso, il datore di lavoro può non accordare l’anticipo.

A prescindere dalle circostanze, le imprese devono rispettare dei limiti e questo significa che non tutte le domande di anticipo possono essere soddisfatte.

L’articolo 2120 del Codice civile consente al datore di lavoro di assecondare solo il 10% dei richiedenti e, in ogni caso, mai oltre il 4% del totale dei dipendenti. Questo significa che, nonostante la validità dei requisiti, una richiesta di anticipo sul Tfr può venire legittimamente rigettata dall’azienda.

Come presentare la domanda di anticipo sul Tfr

La domanda deve essere corredata di dati e documenti che non possono mancare anche se l’azienda non ha un formulario apposito (online si trovano degli esempi). Questi sono:

  • i dati anagrafici del lavoratore
  • il tipo di contratto di lavoro e la data di inizio del rapporto professionale
  • i motivi per i quali viene presentata la richiesta con tutta la documentazione del caso
  • la dichiarazione palese di non avere mai beneficiato dell’anticipo sul Tfr

Ci sono delle condizioni che permettono di godere due volte di un anticipo sul Tfr. La prima è una deroga prevista dal Contratto collettivo nazionale di lavoro e, a questa, si aggiungono:

  • l’eventualità di avere maturato un Trattamento di fine rapporto presso più datori di lavoro. In tale caso l’anticipo può essere richiesto a ognuno di questi
  • se il primo anticipo è stato richiesto per terapie mediche o interventi chirurgici, il lavoratore può inoltrare una seconda richiesta all’aggravarsi della malattia

Il datore di lavoro non è però obbligato a concedere l’anticipo la seconda volta.

Vantaggi e svantaggi dell’anticipo sul Tfr

I vantaggi sono di ordine pratico. Può succedere che una persona necessiti di liquidità in modo imprevisto e l’anticipo sul Tfr è una soluzione alternativa alla richiesta di un prestito o di un finanziamento.

Gli svantaggi sono di ordine fiscale.

Al di là dei redditi bassi che rientrano nel primo scaglione Irpef, considerando che l’anticipo sul Tfr viene considerato ai fini fiscali con una tassazione separata, i redditi più alti potrebbero sentire la mano dell’erario in modo pesante ed essere scoraggiati nel richiedere un anticipo.

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