Spunta "quota 41+62": cosa succede alle pensioni

La riforma delle pensioni necessita di tempo ma la direzione per il prossimo anno è tracciata: ecco cosa ha detto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon

Spunta "quota 41+62": cosa succede alle pensioni

Nel futuro delle pensioni italiane ci sarà Quota 41 che andrà discussa, limata e sistemata nel corso di tutto il 2022 per arrivare preparati al 2023. Nell'ìmmediato, però, la "soluzione ponte" sarà la formula "41+62" che partirà dal 1°gennaio: lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, durante un'intervista a Skytg24. L'obiettivo è impedire che scatti lo scalone "secco" da Quota 102 alla legge Fornero che necessita di 67 anni di età per andare in pensione: i soldi sul piatto sono circa un miliardo per il 2023, poi si vedrà.

"Per riforma ci vuole tempo"

"Proporremo una quota ponte a 41, che inizia con un paletto degli anni. Credo che sia necessario perchè un riforma pensionistica strutturale così complessa con tanti sistemi di fuoriuscita credo vada messa a regime con un confronto", ha dichiarato il sottosegretario della Lega. "Abbiamo creato questa formula di quota 41 e 62 anni - ha aggiunto - fare le cose di fretta avrebbe portato degli errori. Poi servirà una riforma pensionistica complessiva che lanci definitivamente quota 41, andrà fatta anche insieme alle parti sociali". L'intento è chiaro: capire quanti soldi si avranno a disposizione dalla Legge di Bilancio ma il beneficio per i nuovi pensionati si avrà a breve perchè, in attesa della riforma, sarà allargato il numero di chi potrà beneficiarne.

Ecco quale sarà la platea

"Sento tanto parlare di Quota 103, invece è una Quota 41 perché se pensate che la quota 102 del governo Draghi dava ristoro a 16mila persone, qui parliamo di una Quota 41 che già dà ristoro quest'anno a 48mila persone, quindi ha già un bell'impianto", ha spiegato Durigon leghista. In pratica si tratta del triplo di persone rispetto alla misura che aveva introdotto il governo tecnico. Il sottosegretario ha spiegato che il timing che si sono dati è "un orizzonte temporale di 5 anni" ma che la finanziaria consentirà di andare nella direzione promessa agli italiani in sede di elezioni.

I limiti, comunque, non sono dati soltanto dalla parte economica: "Abbiamo fatto un ragionamento molto basilare, ci siamo concentrati su alcune cose che si possono fare e far capire che la nostra direzione è quella", ha sottolineato Durigon.

Alla domanda dei giornalisti sulla pace fiscale, ha assicurato che verrà data una risposta mentre sul taglio dell'Iva per pane e pasta ha spiegato che trattandosi di "elementi fondamentali della vita quotidiana delle nostre famiglie, cercare di abbassarle è un segnale positivo". Come abbiamo visto sul Giornale.it, il prossimo anno saranno prorogate anche altre misure pensionistiche tutt'ora in vigore come l'Ape Sociale e Opzione Donna.

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