Telepass: cos'è e come funziona, tipologia di abbonamenti, come richiederlo

Da "semplice" dispositivo per il pagamento del pedaggio autostradale a sistema di mobilità integrata. Scopriamo come funziona il Telepass, come si è evoluto e quali sono le alternative

Telepass: cos'è e come funziona, tipologia di abbonamenti, come richiederlo

Per molto tempo espressione unica del telepedaggio in autostrada, con il suo dispositivo da tenere in auto che permette a milioni di automobilisti di saltare la fila al casello autostradale, il Telepass negli anni si è evoluto, passando da "semplice" strumento per il pedaggio a sistema di mobilità integrata: parcheggi, pagamento bollo, pagamento Area c, monopattini elettrici, bike sharing, treni, autobus, scooter, assicurazioni, auto a noleggio, ricarica di auto elettriche, rifornimento carburante, skipass, etc. Una vera e propria app di pagamento, estensione online del dispositivo da cui tutto è partito. Ma come funziona nella pratica il Telepass? Come si ottiene e gestisce? Quali le alternative? Lo raccontiamo qui di seguito.

Telepass: come funziona

Il funzionamento di questo dispositivo si basa sullo scambio di comunicazione tra alcuni reader (o boe) presenti in prossimità del casello e il dispositivo in auto (volgarmente detto “scatoletta”, ma che è in realtà un trasponder in grado di trasmettere solo quando viene interrogato dai reader). Il processo di transito è composto da tre fasi: riconoscimento tra trasponder e reader (che avviene durante l’avvicinamento del veicolo al casello), attivazione della transizione e sollevamento della sbarra grazie a una nuova comunicazione con il reader, pagamento e chiusura della sbarra dopo che un’altra boa registra l’avvenuto passaggio del veicolo. Il pagamento del pedaggio autostradale avviene in modo automatico, tramite addebito su conto corrente bancario.

Tramite il Telepass Europeo, i servizi di pedaggio funzionano anche in Francia, Spagna, Portogallo (per i privati), mentre per i mezzi pesanti i paesi dove si puo' utilizzare sono fra gli altri Croazia, Germania, Austria, Polonia, Svezia, Norvegia, Danimarca e Svizzera.

Come si richiede il servizio

Il modo più rapido per attivare il servizio Telepass è andare su telepass.com e aderire ad una delle offerte presenti. Verrà richiesto di scaricare l’app e bisognerà avere a disposizione: documento d’identità, codice fiscale, dati anagrafici, indirizzo di residenza, numero di cellulare (che servirà durante la registrazione), indirizzo di posta elettronica, username e password (da creare durante la registrazione), IBAN, targa del veicolo, firma digitale.

Chi volesse invece attivare l’offerta fisicamente si può recare, sempre con gli stessi dati e documenti, presso i vari Telepass point (tra cui anche numerose Eni Station), in particolare: ai Telepass Store (presenti solo a Milano e Torino), i centri servizi Telepass (carrozzerie e agenzie pratiche auto convenzionate, nei Punti blu ancora attivi, presso le Banche convenzionate o agli Uffici postali.

Se l’abbonamento è stato sottoscritto online, si riceve il dispositivo a casa nel giro di qualche giorno. In caso di richiesta presso uno dei punti della rete è possibile ritirare il dispositivo direttamente sul posto.

Per i privati

Per ottenere il dispositivo Telepass e, assieme a questo, i vari servizi connessi, si può optare per diverse tipologie di offerte, che prevedono in genere il pagamento di un canone mensile:

Telepass Base: nel canone mensile di 1.83 euro (zero per i primi 3 mesi), sono compresi 5 servizi, come pedaggio, pagamento parcheggi, sosta su strisce blu, pedemontana e traghetto sullo Stretto di Messina. Possono essere associate 2 targhe.

Telepass Easy: con un canone di 2,00 euro, oltre ai servizi offerti dal pacchetto Base, consente di pagare il carburante tramite l'app, il bollo auto e il costo della revisione periodica, nonché il lavaggio dell'auto e i parcheggi sulle strisce blu.

Telepass Plus: canone di 3,00 euro al mese (zero per i primi 12 mesi) per 20 servizi, tutti quelli dell’offerta Telepass come pedaggio, soste, mobilità e skipass etc. Targhe associabili, 2.

Telepass Pay X: il canone di 3,00 euro al mese (zero per i primi 24 mesi) comprende 21 servizi, cioè i 20 del Plus con in più la carta e il conto corrente BNL. 2 le targhe associabili.

È previsto un servizio Telepass anche per i motociclisti, con particolari agevolazioni sul canone. Per chi possiede sia auto che moto, possono essere associate entrambe le targhe.

In base alle promozioni e alla stagionalità su alcuni servizi è previsto un cashback.

Senza abbonamento

Per chi non utilizza il Telepass di frequente esiste l’opzione Telepass pay per use, un servizio che si paga a consumo. Con 10 euro di attivazione e 2.50 di canone mensile per ogni mese che lo si utilizza, si può usufruire di servizi di pedaggio, parcheggi, Area c, traghetto, mentre non si ha diritto all’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa quali monopattini, scooter, bici etc.

Utilizzo simultaneo

Se non lo si utilizza in maniera contemporanea, normalmente in famiglia è sufficiente un dispositivo, associabile fino a due targhe. In caso di utilizzo simultaneo è consigliabile l’opzione Telepass twin, a un costo di 6.30 euro ogni trimestre (1.80 per l’apparato, e 4.50 per il canone trimestrale)

Aziende, partite IVA e professionisti

Diverse ed articolate le proposte, presenti nell'area Business del sito web, per partite IVA e professionisti, medie e grandi aziende, che comprendono una App dedicata e dispositivo per il pedaggio, una carta di credito personale per ogni dipendente, un portale per la rendicontazione delle note spese e la fatturazione, un conto di moneta elettronica, detrazioni e sconti grazie al cashback.

Per i mezzi pesanti

Il servizio Telepass Truck, pensato per i mezzi pesanti, presenta due opzioni: Kmaster, che oltre al dispositivo utile per il pedaggio in 14 paesi d’Europa, offre il pagamento di parcheggi in Italia, Francia e Spagna, il traghettamento dello Stretto di Messina e i servizi di geolocalizzazione e fleet management; Telepass SAT, che prevede tutti i servizi già elencarti, eccetto geolocalizzazione e fleet management.

Non solo Telepass

A seguito della recente liberalizzazione, il mercato registra l’ingresso (effettivo o imminente) di altri operatori, in grado di offrire servizi di telepedaggio alternativi. Vediamo quali sono.

UnipolMove: lanciato dal gruppo Unipol, oltre alla “scatoletta” offre, a fronte di un canone mensile che prevede un costo fisso di 1,00 euro, (dopo i primi sei mesi che invece sono gratis) pochissimi passaggi burocratici e una rete capillare di assistenza, in alternativa al canale online. Se il cliente desidera un secondo dispositivo associato allo stesso contratto, la spesa mensile aggiuntiva è di 0,50 euro. Oltre al telepedaggio, si può usufruire di servizi come il pagamento di multe e bollo, l’Area C a Milano, i parcheggi (per ora solo piccoli parcheggi cittadini con pagamento in-app, in futuro anche i grandi parcheggi con pagamento tramite dispositivo) e il rifornimento di carburante nella rete dei distributori Tamoil e IP. Si può sottoscrivere il contratto online e farsi spedire il dispositivo a casa, o recarsi presso le agenzie Unipol presenti su tutto il territorio nazionale. In caso di danneggiamento o malfunzionamento, inoltre, si può rispedire il dispositivo indietro (al momento a spese del cliente), o chiederne la sostituzione gratuita, sempre attraverso la rete di agenzie.

In arrivo, previsto per giugno, anche MooneyGo, proposto dalla banca specializzata in pagamenti elettronici Mooney. Come gli altri, il servizio consentirà di pagare il casello autostradale in via telematica, evitando code e rallentamenti. Rappresenta un’evoluzione dell’app MyCicero per il pagamento dei parcheggi e di altri servizi (taxi, trasporto pubblico, treni e bus, mobility sharing).

Il dispositivo di telepedaggio (denominato Obu) potrà essere ritirato presso una rete di circa 45 mila punti vendita, fra bar e tabacchi sul territorio italiano, con costi che non dovrebbero differenziarsi molto dagli altri operatori.

Attesi poi anche soggetti specializzati nel telepedaggio già operanti su mercati esteri, fra cui gruppo tedesco DKV, per il quale nei mesi scorsi si era parlato di un possibile sbarco nel nostro Paese.

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