Commenti discordanti. Entusiasmo dal loggione

Un foyer seriosissimo, quello di ieri per la «prima» più «prima» del mondo. Si parte dagli abiti: i più sono di nero vestiti. Compresa la Valeriona nazionalpopolare. In mezzo a tanta sobrietà, spunta un tizio che viene da Tokyo, cresta di piume di struzzo in testa, lunga giacca e la tradizionale gonna a pieghe). Ma che ci fa lei qui? «Mi piace l’opera». Sarà.
La prima è anche questo. Ovvero vetrina. E poi rimpatriata di vecchie conoscenze. Come l’ex sovrintendente Carlo Fontana che si stupisce per le polemiche sollevate sulla modernità della regia, «moderna questa Valchiria»? L’assessore alla cultura di Milano Massimiliano Finazzer Flory, abito Armani: «Io sono per la tradizione. Sarebbe come spostare la festività di Natale». Entusiasta il ministro Michela Vittoria Brambilla in abito Dolce e Gabbana. «È stata una serata meravigliosa, ma sono di parte: devo confessare di adorare Wagner». Per Bruno Ermolli sono tre i marchi doc di casa nostra «Ferrari, Armani e la Scala». E Valchiria? «Bellissima, ma un po’ lunga. Mi piace tanto il tenore», sospira donna Almirante. Letizia Moratti, in abito Armani, bianco e nero: «Oggi siamo orgogliosi della nostra Scala, che si conferma un’eccellenza della nostra città». A metà opera è esploso l’entusiasmo dei melomani del loggione mentre tra i vip s’è accesa la polemica sulla scenografia. Troppo teconologica? Qualche attacco al regista Guy Cassiers. Che risponde: «Non me la prendo per qualche buuu, mi dicono che alle ultime “prime” ci sono state ben altre contestazioni. Le polemiche sull’allestimento sono esagerate». Soddisfatto lo sceneggiatore e curatore delle luci Enrico Bagnoli: «Mi aspettavo più contestazioni. Sono arrivati anche gli applausi».
Il soprano Nina Stemme, vera stella della serata, ieri ha debuttato in un’opera alla Scala. «Ero nervosissima - confessa - poi mi sono detta “basta” e mi sono lasciata andare all’emozione». Francesco Saverio Borrelli, piuttosto critico, sostiene che «i costumi di Wotan non si addicono alla solennità di un padre degli dei». Ma Valchiria viene promossa da Umberto Veronesi che però ama Wagner solo a metà: «Mi piace la musica ma non questa mitologia nordica».

Marta Marzotto reclama più italianità, «soprattutto ora per i 150 anni dalla nascita del nostro Paese. Wagner? E perché non una bella Cavalleria Rusticana, sì vorrei un po’ di Sud». Vittorio Feltri ci dice: «Ho il bavaglio», non può parlare. Neppure d’arte? «Bavaglio».

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