Riflettori accesi sul dossier auto green, il ministro Adolfo Urso ha le idee chiare: è necessario anticipare la revisione sullo stop ai motori termici al 2025. Intervenuto a margine del Forum Ambrosetti in programma a Cernobbio, il titolare delle Imprese e del Made in Italy ha sottolineato l'intenzione di parlare del tema nel meeting che la presidenza di turno ungherese ha organizzato per il 25 settembre a Bruxelles sul settore: "Ho intenzione di consultare altri ministri ma aspetto l'insediamento del nuovo governo francese. Io interverrò presentando all'industria e agli attori istituzionali la richiesta di anticipare la revisione sullo stop ai motori termici al 2025 rispetto alla data prevista del 2026". Il giorno successivo la presenterà invece al Consiglio sulla competitività in programma sempre a Bruxelles.
Urso ha aggiunto che vorrebbe proporre "un approccio responsabile perché il processo del green deal prevede una clausola di revisione entro la fine del 2026 ma chiunque conosca il sistema produttivo sa che gli investimenti si fanno se c'è certezza". I rischi sono noti a tutti, a partire dal collasso dell'industria automobilistica europea, incapace di sostenere il rischio che le è stato imposto senza adeguate risorse e investimenti pubblico. Da qui la richiesta di anticipare questa decisione: "Se lasciamo l'incertezza fino al 2026 si rischia un'ondata di scioperi e proteste europee come hanno fatto gli agricoltori e rischiamo il collasso". Se l'obiettivo è mantenere tempi stringenti, ha proseguito il ministro, è necessario sostenere l'industria con imponenti risorse pubbliche europee, con un piano il stile Pnrr per l'automotive. Senza dimenticare la sostenibilità economica e produttiva del nostro Paese.
Le imprese hanno invocato un abbassamento del costo dell'energia e per farlo Urso ha posto l'accento su ciò che stanno facendo gli altri paesi industriali, cioè produrre energia nucleare: "La questione oggi a differenza del passato è sul costo dell'energia e dobbiamo fare col nucleare quello che stiamo facendo oggi con le rinnovabili anche per sviluppare un sistema produttivo".
Il gas è una fonte di transizione e dobbiamo pensare a quando non potremo più usarlo, ha proseguito:"Stiamo sviluppando le filiere produttive degli impianti fotovoltaici ed eolici con partner cinesi nel nostro Paese, perchè vogliamo diventare un Paese produttore di energia green, così come lo siamo diventati per la tecnologia digitale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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