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Il comparto dei giochi promuove solo le scommesse sportive nel primo semestre dell’anno: la conferma arriva dai dati di Agicos. Le famiglie italiane faticano ad arrivare alla fine del mese, mancano anche gli spiccioli per tentare la fortuna. Di questa crisi economica risentono tutti i giochi meno le scommesse sportive che continuano a macinare record in uno scenario profondamente mutato rispetto al 2007 per l’attivazione della nuova rete. I negozi e i corner aperti grazie al bando Bersani sono oltre 15mila. E non tutti fanno affari benché la raccolta presenti un segno estremamente positivo (+56%) rispetto all’anno scorso. In soldoni si è passati da 1.202 a 1.873 milioni. L’Europeo ha portato 215 milioni. Il mese più redditizio è stato marzo con una raccolta record di 415 milioni in coincidenza con il periodo più caldo dei campionati nazionali e della Champions League. Se la contrazione di luglio non sarà eccessiva, le scommesse sportive potrebbero superare il tetto dei 4 miliardi a fine anno. Un disastro i concorsi pronostici legati al calcio, nella prima metà dell’anno sono calati di un terzo, da 135 a 91 milioni e spiccioli. Se pensiamo che questo dato corrisponde al 5% delle scommesse sportive, possiamo solo intonare il «de profundis» alla cara mitica schedina. Questo il dettaglio: meno 42% il Totogol, meno 24,4% il Totocalcio, meno 23,9% Il9. Se non siamo alla chiusura poco ci manca. Assurdo in particolare tenere in vita il Totogol con una formula sgradita all’utenza. Pessimi anche i risultati del Big Match, sceso di 41 punti nei confronti di un anno fa. Sotto del 12,5% il fatturato semestrale del SuperEnalotto con la raccolta scesa da 1.038 a 908 milioni. Ma si prevede una inversione di rotta perché lo scorso 17 giugno è entrato in vigore il nuovo regolamento che prevede due significative novità: innanzi tutto l’aumento del montepremi dedicato ai 3, cioè alla vincita più popolare, che passa dal 20 al 30 per cento; in secondo luogo l’istituzione di un jackpot alternativo per evitare che il montepremi parta da zero dopo aver indovinato il «sei». Si prevede un aumento delle giocate attorno al 15%.

Più contenuto il calo delle scommesse legate all’ippica che perdono il 9% passando da 1.500 a 1.270 milioni. In regresso Quartè (-30%) e Quintè (-23%). Vedremo cosa porterà l’ampliamento del palinsesto nei corner. Ma le prospettive continuano a essere oscure.

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