Il Comune trasloca la Gradinata Sud dallo stadio Ferraris

Guerello: «Stiamo pensando ad una nuova cittadella dello sport, mi piacerebbe come quella di Montecarlo»

Il Comune trasloca la Gradinata Sud dallo stadio Ferraris

(...) o addirittura il presidente Enrico Preziosi, sempre pronto ad accontentare il popolo rossoblù, potrebbe decidere di accordarsi con la società del Comune acquisendo una parte delle azioni del nuovo, vecchio, stadio, che comunque arriverà ad essere completamente a norma.
A lavorare sul progetto è l’assessore allo Sport Giorgio Guerello che due settimane fa è volato a Roma per partecipare ad una riunione sugli Europei che si giocheranno in Italia (manca ancora l’ufficialità che arriverà soltanto a novembre) nel 2012. Troppo lontano? Nemmeno per sogno, perchè adesso il Ferraris sta facendo passi da gigante per rientrare nei parametri europei e Genova è già nella lista delle città candidate ad ospitare i match internazionali: «Genova - ammette Guerello - sara’ una delle citta’ italiane che ospitera’ i campionati Europei di calcio e allora potremmo anche pensare a costruire uno stadio nuovo». Apriti cielo. Un nuovo stadio. E dove? A Trasta? No, lì no, perchè le Ferrovie avevano già deciso di non vendere la zona, tanto odiata dai cugini, al presidente Riccardo Garrone pronto a costruire una cittadella dello sport tutta blucerchiata.
Ma una cosa è certa: con due stadi Genoa e Sampdoria potrebbero scegliersi l’impianto preferito in cui disputare il campionato. «Non avremmo problemi - continua Guerello - a lasciare il Ferraris al Genoa, se ovviamente sceglierà Marassi, e il nuovo stadio alla Sampdoria. In questo modo molti problemi andrebbero risolti». Il derby Genoa-Sampdoria si disputerà al Ferraris, mentre se la squadra blucerchiata giocherà in casa i rossoblù andranno poco lontano.
Alla fine quindi, i genoani si terranno la patria del calcio e i sampdoriani il nuovo stadio, con una Gradinata Sud tutta nuova: «Dipenderà - racconta Guerello - se riusciremo ad entrare nella schiera di città scelte per gli Europei e soprattutto da quanto sarà ingente il finanziamento che arriverà dallo Stato per la costruzione di un nuovo impianto. In effetti costerebbe meno costruire un nuovo stadio che continuare a mettere a norma Marassi, che necessita di interventi continui». Il posto della nuova cittadella? Ancora un mistero anche se Tursi ha già individuato tre aree: «Ma se mi arrivano tanti soldi - spiega ancora Guerello - lo costruisco come a Montecarlo». Di lusso e sul livello del mare. Fantascienza? Può darsi ma il progetto non sembra poi così campato in aria.
La Sampdoria potrebbe anche scegliere il nuovo impianto sportivo, magari entrando in società con lo stesso Comune per gestire i servizi della cittadella dello sport, dai bar agli esercizi commerciali. «Non sarà il Comune a gestire in prima persona il progetto ma la società di Tursi, che per il momento si chiama “Società dello sport“. In questo modo, essendo spa avrà molta più facilità di manovra, gestendo il patrimonio che ha a disposizione. Anche il via libera ai lavori al manto erboso che stiamo compiendo in questi giorni sul Ferraris ha richiesto una procedura troppo lunga, mentre una società esterna avrà meno difficoltà a gestire i lavori straordinari».
E se anche la Sampdoria deciderà di giocare nel vecchio Ferraris? «Nessun problema - puntualizza Guerello - visto che il nuovo stadio potrebbe anche essere destinato agli altri sport». Difficile e meno praticabile, però, quest’ultima soluzione. A proposito di altri sport, Marassi adesso si sta rifacendo il look (sotto la tribuna e sotto le due gradinate) e in molti hanno puntato il dito contro la partita della nazionale italiana di rugby: «Riprenderei la stessa decisione perchè anche gli appassionati di questo sport hanno il diritto di assistere nella propria città ad un evento così importante come la partita della nazionale italiana».


Problemi che, con due stadi, verrebbero comunque superati: «Sarebbe più facile gestire ogni tipo di situazione». Il Comune non lo dice, ma si stanno valutando le zone di Calata Sanità, di Bolzaneto e Cornigliano. Quelle insomma, più idonee, ad ospitare un progetto così imponente.

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