Roma - È stata ridotta da dieci anni a otto e un mese la pena per l’ex patron della Parmalat, Calisto Tanzi, condannato per aggiotaggio dalla Corte d’appello di Milano il 26 maggio 2010 per il crac da circa mille milioni del gruppo. Lo ha deciso la quinta sezione penale della Corte di cassazione, accogliendo solo in parte il ricorso presentato dai legali di Tanzi: la rideterminazione della pena è dovuta all’annullamento senza rinvio per prescrizione dei reati commessi fino al 18 giugno del 2003. Lo "sconto" è di due anni superiore a quello chiesto nella sua requisitoria dal procuratore generale della Cassazione, Francesco Iacoviello. A Tanzi venivano contestate tredici comunicazione false al mercato comprese fra il febbraio e il dicembre del 2003. Ma per Tanzi la pena sarà totalmente da passare ai domiciliari, è troppo anziano infatti per andare dietro le sbarre.
Gli altri imputati Condanne alleggerite anche per gli altri due imputati nel processo. In particolare per Luciano Silingardi, ex consigliere indipendente del gruppo la Cassazione ha ridotto la pena da 3 anni ad un anno, due mesi e 15 giorni di reclusione con la sospensione condizionale della pena. In questo caso piazza Cavour ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata per i reati fino all’8 dicembre 2003.
L’ex presidente della Parmalat Venezuela, Giovanni Bonci (condannato in appello a 2 anni e 6 mesi) avrà un nuovo processo poiché la Suprema Corte ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello di Milano. Dichiarati inoltre inammissibili i ricorsi di 17 parti civili che chiedevano di dichiarare la responsabilità di altri consiglieri indipendenti del gruppo già assolti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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