Così il Genoa resta sotto la «minaccia» della Federcalcio

Multa a Preziosi per essere sceso negli spogliatoi nonostante la squalifica

Così il Genoa resta sotto la «minaccia» della Federcalcio

(...) tolti per la violazione della clausola compromissoria. E il Genoa trema perchè il rinvio significa guardare la scalata della classifica, sognare e tornare all’inferno nel caso in cui la sentenza arrivasse con la formazione rossoblù in testa alla classifica. Sarebbe un’ulteriore mazzata a cui difficilmente il Genoa riuscirebbe a riprendersi, sarebbe l’ulteriore beffa dopo il danno della serie C. Perchè è inutile negare che l’avvio di stagione a tambur battente del vecchio Grifone, che cade ma non muore, non se l’aspettava proprio nessuno. E allora, forse, un po’ di imbarazzo è inevitabile. Vavassori non ci pensa, ma la società non capisce perchè i tempi siano scaduti invano.
Anche il caso Ghomsi, con il pronunciamento della Caf dopo il ricorso del Ravenna, è caduto nel dimenticatoio. Il relatore federale non si era presentato: influenza. E poi? Più nulla, la settimana è passata senza sussulti. Il Ravenna aspetta i suoi tre punti perchè secondo loro Ghomsi era squalificato, il Genoa se li tiene molto stretti perchè il giocatore avrebbe dovuto scontare la squalifica nella Beretti. Risultato? Non si sa più nulla ma forse sarebbe meglio conoscere il proprio destino. E pensare che da Ravenna la vox populi è una sola: «Aspettiamo i tre punti, a dicembre». A dicembre? Già, nel frattempo il Genoa dove sarà? Magari in testa? Possibile, diciamo probabile. E la decisione per Genoa-Venezia? Il tempo per la memoria difensiva sugli «atti di conclusione indagini» è scaduto da due venerdì. Anche in questo caso ancora niente, anche se da Palazzo parlano di problemi di notifica degli atti a Matteo Preziosi. Non si sa, invece, se il presidente del Genoa sarà rinviato a giudizio oppure no. Dante esclamerebbe «Son tra coloro che son sospesi», anche perchè il Genoa all’inferno c’è già, lo sta vivendo ogni domenica. E la Lega di serie C non fa sconti. Giusto ieri è arrivata l’ennesima multa.
Ma questa volta non sono solo i soliti cori contro il presidente Franco Carraro che sicuramente non gradisce ma che ormai ci ha fatto l’abitudine: «2 mila 250 euro di multa al Genoa per aver dato luogo, durante la gara ad un coro offensivo contro il presidente federale; al termine un tesserato in stato di inibizione si portava indebitamente e per diretta responsabilità della società nei locali degli spogliatoi, dai quali veniva allontanato per intervento di un addetto federale», si legge nel documento della Lega di C. Il tesserato deferito è nientemeno che il presidente Enrico Preziosi, «reo» di voler fare i complimenti alla squadra per la bella vittoria sul Giulianova.
L’aria insomma è questa e non è cambiata da quando il presidente Macalli aveva sentenziato: «Se il Genoa è colpevole, altro che serie C, meriterebbe la radiazione». Intanto Preziosi è rimasto e per la sua società ha in mente un progetto. Si avvicina infatti il giorno della presentazione della Fondazione ma il Joker non molla, anzi.

Per dieci anni continuerà, nonostante l’inserimento nel consiglio di amministrazione di soci di minoranza, a finanziare il Genoa. Tanto per iniziare, ovviamente. Tanto per dire «Di qui non me ne vado, anzi vado in serie B». Nel frattempo la squadra ha già assorbito i meno tre, e la scalata potrebbe ricominciare. Spada di Damocle a parte.

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