Così gli studenti hanno dato vita al «Cantiere»

Alla Digos, quando parlano dei giovani del centro sociale «Il Cantiere», non hanno dubbi sul fatto che la loro effettiva pericolosità sia pari a zero. «Sono fastidiosi, insidiosi magari, fanno casino e come tali vanno seguiti - sostengono gli investigatori -. Vanno in giro per la città a protestare e sposano ogni causa. Niente a che fare però con certi personaggi legati a ideologie di stampo brigatista e che gravitano attorno a centri sociali come ad esempio la Panetteria Okkupata».
Insomma, qualcuno non esiterebbe a sdrammatizzare l’esperienza di questo centro sociale milanese con la frase sò ragazzi. Il Cantiere di via Monte Rosa 84 infatti nasce dall’esperienza della rete degli studenti delle scuole superiori che sono tantissimi in tutta Italia e in continuo movimento. Tuttavia questo non significa che questi ragazzi, soprattutto dopo l’elezione di un sindaco come Giuliano Pisapia - che ha più volte esternato un atteggiamento molto conciliante verso quelli che vengono definiti dalla massa Antagonisti - non possano, come appunto sostiene la Digos, «dar fastidio». Magari parecchio fastidio.
Il 6 settembre, dopo la temporanea occupazione di palazzo Mezzanotte, il Cantiere annunciava nuove mobilitazioni. Il 10 settembre i militanti erano infatti a Roma, a un’assemblea nazionale dove «abbiamo avuto modo di far incontrare l'indignazione milanese con quella di tutte le altre città d'Italia».
Ieri, sempre come avevano comunicato sul loro sito www.cantiere.org, non sarebbero mancati all'appuntamento mondiale dell'Antibanks day «la giornata mondiale contro banche, Borse e poteri finanziari. Insieme a New York, Tokyo, Madrid, Londra e moltissime altre città del mondo». Un appuntamento che loro hanno onorato accampandosi per oltre 8 ore in piazza Affari, scoraggiati solo dalla pioggia.
Non avevano comunicato, però, il blitz del giorno prima, venerdì 16 settembre, alla sede dell’agenzia di rating Standard and Poor’s di viale San Giovanni sul Muro insieme agli «Indignados» dell’Usb (Unione sindacati di base). Dove, in nome di un debito pubblico che proprio non sentono loro, hanno mobilitato la polizia, lanciando fumogeni colorati e stendendo lenzuoli inneggianti ai titoli spazzatura e ai paesi economicamente in difficoltà. E, ça va sans dire, contro il governo.
Adesso attendiamo tutti con il fiato sospeso il prossimo 15 ottobre. Quando quelli del Cantiere hanno già annunciato che saranno «(...

) tantissimi a scendere in piazza in un’altra data di sciopero e di mobilitazione europea, per ribadire un’altra volta che non ci stiamo a pagare il debito della casta e dei banchieri con politiche di austerity e tagli a welfare e servizi, siamo determinati a riprenderci quello che ci spetta». E come no?

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