L'agenzia delle entrate fornisce le istruzioni per le imprese che vogliono accedere al credito d'imposta investendo in progetti di ricerca realizzati da Università o da Enti di ricerca. Possono accedere al credito tutte le imprese, anche quelle costituite dopo l'entrata in vigore del decreto sviluppo, le stabili organizzazioni e gli enti non commerciali, e sono agevolabili la ricerca fondamentale, la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, con la sola esclusione della ricerca interna.
Sono questi alcuni dei chiarimenti forniti dalla circolare n. 51/E diffusa dall'Agenzia delle entrate, che fornisce le istruzioni operative per le aziende che decidono di fruire del credito d'imposta, istituito dal Dl 70 del 2011, per il finanziamento di progetti di ricerca. Il testo è disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it.
La circolare chiarisce che il credito d'imposta può essere fruito da tutte le imprese che effettuano investimenti in progetti di ricerca commissionati a Università o a Enti pubblici di ricerca, indipendentemente dalla forma giuridica, dalle dimensioni aziendali e dal settore economico in cui operano.
Le imprese possono cumulare il credito d'imposta con altre agevolazioni o contributi pubblici concessi a fronte della stessa tipologia di spese in ricerca.
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