Entra in camera, la pesta e poi la stupra: l'orrore dell'immigrato

Un migrante senegalese è stato condannato per aver aggredito e violentato una studentessa, dopo aver fatto irruzione nel suo alloggio universitario a Torino. Trattandosi di un processo celebrato con rito abbreviato, lo straniero ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena

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Sei anni e otto mesi di carcere, per aver aggredito e violentato una studentessa dopo essersi introdotto nel suo alloggio universitario. Questa la pena che dovrà scontare un diciottenne originario del Senegal, arrivato a quanto sembra in Italia come minore non accompagnato e ancora minorenne all'epoca dei fatti. Lo ha stabilito ieri il tribunale di Torino, chiudendo in questo modo una brutta vicenda apertasi lo scorso anno. Sulla base di quanto riportato stamattina dalla stampa locale, tutto ebbe iniziò nell'ottobre del 2022, quando una ragazza di 23 anni originaria di Messina denunciò di esser stata vittima di violenza sessuale. Sulla base di quanto dichiarato dalla giovane stessa agli inquirenti, qualcuno era entrato all'improvviso nell'appartamento della residenza universitaria Borsellino (nel quale viveva durante la sua permamenza nel capoluogo torinese, per motivi di studio).

E stando agli indizi raccolti successivamente dalle forze dell'ordine, si trattava proprio del senegalese: quest'ultimo è stato quindi accusato di aver fatto irruzione nella stanza, nel cuore della notte. Avrebbe subito aggredito la ventitreenne, colpendola alla testa e causandole un trauma cranico. E dopo averla stordita, ne avrebbe poi abusato sessualmente, per darsi rapidamente alla fuga quando capì che nel giro di poco tempo i vicini di stanza si sarebbero accorti di quel che stava avvenendo. La studentessa, ancora in preda allo choc per l'aggressione subita, era stata immediatamente soccorsa e trasportata in ospedale, per essere medicata. Agli investigatori aveva detto di non conoscere il suo aggressore, riuscendo comunque a fornire indizi rivelatisi con il senno di poi utili per arrivare all'individuazione del principale sospettato. E nel giro di alcuni giorni, l'inchiesta della squadra mobile aveva già portato a stringere il cerchio attorno all'allora minorenne extracomunitario.

Secondo le successive ricostruzioni, quest'ultimo avrebbe bussato in quell'occasione alla porta di diversi alloggi della residenza universitaria, prima di irrompere nella camera della giovane siciliana. E non è tutto, perché già in passato il giovane migrante si era reso protagonista di un'azione analoga: nei mesi immediatamente precedenti a questo episodio di violenza, aveva rapinato e tentato di stuprare un'altra donna. Azioni delle quali dovrà rispondere a breve, visto che secondo quanto riportato da TorinoToday le indagini si sono chiuse proprio di recente. Intanto, nelle scorse ore, il tribunale si è come detto espresso sul "caso" della studentessa.

Il processo si è svolto con rito abbreviato. E per questo motivo, per quanto concerne la condanna, l'africano ha potuto beneficiare di uno sconto pari ad un terzo della pena prevista per un reato del genere.

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