Milano, lo stupratore col monopattino condannato a 6 anni. "Violentò 4 donne"

Il 21enne condannato per avere aggredito quattro ragazze, tutte sorprese alle spalle mentre erano distratte o al telefono, l'estate scorsa in zone centrali di Milano. Riconosciuto il vizio parziale di mente

Milano, lo stupratore col monopattino condannato a 6 anni. "Violentò 4 donne"

È passato alle cronache come “lo stupratore col monopattino”. A bordo del mezzo elettrico, che acquistava su Amazon facendo attenzione a scegliere sempre modelli diversi, arrivava alle spalle di giovani donne. Approfittava della loro distrazione - alcune erano al telefono - le sorprendeva alle spalle e le violentava. Il 21enne è accusato di cinque violenze sessuali, tutte con la stessa modalità, avvenute la scorsa estate a Milano. Per quattro episodi è stato oggi condannato a 6 anni e 10 mesi di carcere: una pena superiore a quella richiesta dal pm Pasquale Adesso, che ha coordinato l'indagine condotta dalla Squadra mobile. I giudici della quinta sezione penale di Milano hanno riconosciuto all'imputato il vizio parziale di mente, come stabilito da una perizia nel processo, e hanno anche disposto che il giovane, a pena espiata, segua un percorso terapeutico e farmacologico in libertà vigilata.

I giudici hanno anche stabilito risarcimenti per due donne parti civili nel processo, rappresentate dai legali Patrizio Nicolò e Francesca Gerboni. Risarcimenti da 40mila e 30mila euro. Il pm aveva chiesto una condanna a 5 anni e a 3 anni di libertà vigilata, sempre col vizio parziale di mente.

La quinta violenza riguarda una studentessa universitaria bulgara, che subito dopo l'episodio ha ritratto il volto dell'aguzzino facendo uno schizzo. Quando il 21enne era già ai domiciliari per gli altri quattro episodi, una delle vittime ha visto sui social il disegno dello stupratore e lo ha riconosciuto. Così anche l'autrice del disegno si è poi presentata alle forze dell'ordine per sporgere denuncia. Per quest'ultimo episodio il giovane - che era già noto alle forze dell'ordine per maltrattamenti alla madre - sta affrontando l'udienza preliminare. Tra gli indizi a suo caricoci sono le immagini delle videocamere e le celle che agganciano il suo telefono nei luoghi degli stupri. E anche le ricevute con i resi dei monopattini su Amazon.

Stando a quanto ricostruito, infatti, il giovane li acquistava on line e li restituiva dopo le violenze per evitare che venissero in seguito riconosciuti. Un segnale, secondo l'accusa, che l'uomo era lucido e perfettamente in grado di intendere e di volere.

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