La risposta israeliana agli attacchi terroristici del 7 ottobre ha portato in tutto il mondo ad un aumento di atti motivati dall’odio contro gli ebrei. Nel rapporto annuale sull’antisemitismo pubblicato dal Centro per lo studio dell’ebraismo europeo contemporaneo dell’Università di Tel Aviv e dall’Anti-defamation league (Adl), è stato sottolineato che “il mondo ha assistito alla peggiore ondata di incidenti antisemiti dalla fine della Seconda guerra mondiale”.
Secondo il documento, la percentuale di attacchi antisemiti nei Paesi occidentali è aumentata di “decine di punti” nel 2023 rispetto all’anno precedente. Negli Stati Uniti, dove vivono sei milioni di ebrei, l’Adl ha registrato 7.523 incidenti, di cui 3.976 nel periodo ottobre-dicembre, contro i 3.697 totali del 2022. Situazione simile anche in Francia (da 436 a 1.676), Regno Unito (da 1.662 a 4.103) e in Germania (da 2.639 a 3.614). Un trend negativo è stato registrato anche in Italia, dove gli atti contro gli ebrei sono quasi raddoppiati passando dai 241 del 2022 ai 453 del 2023. Di questi, 259 si sono verificati online e 216 sono stati registrati nel periodo tra ottobre e dicembre. L’anno precedente, nel medesimo lasso di tempo ne sono avvenuti 67.
“Non siamo nel 1938 e nemmeno nel 1933”, ha commentato Uriya Shavit, responsabile del Centro dell'Università di Tel Aviv. “Eppure, se le tendenze attuali continueranno, calerà il sipario sulla possibilità di condurre una vita ebraica in Occidente: indossare una stella di David, frequentare sinagoghe e centri comunitari, mandare i figli in scuole ebraiche, frequentare un club ebraico nel campus o parlare ebraico”.
Secondo l’Anti-defamation league, tra i fulcri dell’antisemitismo negli Usa vi sono i campus universitari dove, sin dal 7 ottobre, sono stati documentati numerosi attacchi verbali e fisici contro gli studenti ebrei. “In più, il 73% degli studenti universitari ebrei ha sperimentato o assistito a qualche forma di antisemitismo solo dall’inizio dell’anno accademico 2023-2024”, si legge sulla pagina del sito dell’Adl dedicata all’iniziativa Not on my campus, in cui si sottolinea il fatto che i ragazzi di religione ebraica non si sentono “fisicamente e emotivamente sicuri” negli istituti statunitensi.
Alcune università americane sono da tempo al centro della polemica per la loro inazione nei primi mesi di conflitto riguardo ai numerosi
atti antisemiti registrati nelle loro strutture. A questi, si sono aggiunte anche le occupazioni dei campus durante le proteste pro-Palestina, in diversi casi interrotte nel corso degli ultimi giorni grazie all’intervento della polizia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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