"Lo consideravo un lavoro". Joel lo squartatore Rifkin, il serial killer che terrorizzò New York

Joel Rifkin, detto anche Joel The Ripper, ha confessato di aver ucciso 17 donne - tutte lavoratrici del sesso - tra il 1987 e il 1993. Ma il bilancio potrebbe essere più elevato

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Nel giro di sei anni ha ucciso brutalmente (almeno) 17 prostitute con un modus operandi definito nei minimi dettagli. Ha terrorizzato New York riuscendo a rimanere nell'ombra fino all'arresto, avvenuto per puro caso. Joel Rifkin, conosciuto anche come Joel The Ripper, è uno dei più efferati serial killer della storia degli Stati Uniti e la sua storia criminale continua a fare discutere sull'esatto numero di vittime: secondo alcuni esperti, il conto di prostitute assassinate potrebbe essere decisamente più elevato.

I problemi tra infanzia e adolescenza

Joel Rifkin nasce il 20 gennaio del 1959 a New York City dall'amore tra due giovani studenti non universitari e viene dato in adozione alla coppia formata da Bernard e Jeanne Rifkin. Tre anni dopo, i coniugi adottano un'altra bambina, Jan. Nel 1965 la famiglia si trasferisce a East Meadow, Long Island, dove il bambino frequenta la Prospect Avenue Elementary School. Ha grosse difficoltà a integrarsi con i suoi coetanei e diventa spesso bersaglio dei bulli.

A causa della sua andatura lenta e della sua postura scordinata, Joel Rifkin non partecipa agli sport di squadra e viene anche escluso dai giochi con i bambini del suo quartiere. Soffre inoltre di dislessia, fattore che condiziona il suo percorso scolastico nonostante un QI pari a 128. Una volta adolescente, prova a integrarsi e a fare amicizia, ma senza successo. Dopo aver tentato di fare parte del team di atletica, pensa all'attività di fotografo, ma si trova quasi subito senza la sua macchina fotografica a causa di un furto.

Pensieri torbidi

I maltrattamenti e l'isolamento vissuto da ragazzo spingono Joel Rifkin a crearsi un suo mondo. Una realtà parallela fatta di pensieri torbidi, con il desiderio di stuprare e accoltellare donne. In particolare, nel1972, ispirato dal film "Frenzy" di Alfred Hitchcock, si convince di voler strangolare le prostitute. Più o meno negli stessi mesi, i suoi genitori gli regalano un'auto e così inizia ad avvicinarsi alle passeggiatrici della vicina Hempstead e di Manhattan.

La sua passione per le prostitute cresce enormemente dopo il suo ingresso nel Nassau Community College, datato 1977. Joel Rifkin spesso salta le lezioni e non si presenta ai lavori part-time per trascorrere il suo tempo con le professioniste della strada. Un'ossessione che lo prosciuga dal punto di vista economico, tanto da costringerlo a chiedere continui prestiti ai suoi genitori. La carriera universitaria è un fallimento: dopo aver cambiato diversi istituti, abbandona definitivamente gli studi nel 1984.

Joel Rifkin diventa un serial killer

Le pulsioni omicide crescono dentro di lui, fino ad esplodere nel 1989. Una volta partita la madre per un viaggio d'affari, mette in atto il piano criminale studiato e bramato da tempo. Joel Rifkin va a prendere una prostituta di nome Susie, la porta nella sua casa di Long Island e le spara. La donna non muore subito e anzi lotta per salvare la pelle, ma lui la finisce strangolandola. Non pago, smembra il cadavere con un coltello X-acto e fa attenzione a fare sparire le punte delle dita e i denti per il riconoscimento. Nasconde la testa mozzata in un vecchio barattolo di vernice, mentre il resto del corpo in alcuni sacchi della spazzatura, per poi disfarsi del corpo tra i boschi di Hopewell, nel New Jersey, e l'East River a New York. La sua identità - Heidi Balch - verrà scoperta solo nel nuovo secolo grazie ai passi avanti tecnologici.

Un anno dopo, Joel Rifkin miete la sua seconda vittima, la prostituta Julie Blackbird. Il modus operandi è molto simile a quello del primo omicidio, a testimonianza della preparazione degli omicidi. Nel 1991 avvia la propria attività di paesaggistica e sfrutta lo studio per nascondere i cadaveri. In quell'anno uccide Barbara Jacobs, Mary Ellen DeLuca e Yun Lee. E non si ferma più, disposto a tutto pur di soddisfare la sete di sangue: uccide Lorraine Orvieto, Mary Ann Holloman, Iris Sanchez, Anna Lopez, Violet O'Neill, Mary Catherine Williams, Jenny Sotto, Leah Evans e Lauren Marquez. A volte, prima dell'omicidio, stupra le sue vittime, appagando i desideri sessuali.

Nel giugno del 1993 Joel Rifkin firma il suo ultimo delitto. Dopo averla raggirata strangola la prostituta Tiffany Bresciani e la porta nella casa di famiglia. Quando decide di disfarsi del corpo, incrocia sulla sua strada una pattuglia di polizia, che notano l'assenza della targa posteriore sul suo camioncino. Dopo aver ignorato l'alt, Joel Rifkin scappa via e dà vita a un inseguimento ad alta velocità. In prenda al panico, finisce per schiantarsi contro un palo della luce. Quando gli agenti perquisiscono il veicolo trovano il cadavere in decomposizione.

La condanna e le rivelazioni

Il 28 giugno Joel Rifkin viene interrogato dagli investigatori e descrive con impressionante freddezza i diciassette omicidi commessi, tanto da disegnare le mappe per aiutare gli agenti a trovare i cadavere. Viene dunque trasferito al penitenziario della contea di Nassau a East Meadow in attesa del processo. Il 9 maggio del 1994 viene condannato per nove capi d'accusa per omicidio di secondo grado e condannato a 203 anni di prigione.

Nel 1999 accetta di incontrare Robert Mladinich, un detective della polizia in pensione che conosce da diverso tempo. Quest'ultimo registra la conversazione, che utilizzerà per scrivere un libro due anni più tardi. Impassibile nel raccontare i brutali crimini commessi, arriva a paragonare la sua attività da serial killer a un vero e proprio lavoro. Joel Rifkin è attualmente detenuto al Clinton Correctional Facility di New York.

La docuserie "Cold Case: Il caso Rifkin"

Joel Rifkin docuserie Sky
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Sul caso di Joel Rifkin sono stati realizzati numerosi documentari, l'ultimo è in arrivo sull'emittente satellitare. La nuova docuserie in due episodi "Cold Case: Il caso Rifkin", in esclusiva su Sky Crime (canale 116 di Sky, 113 su Sky Glass e in streaming su NOW) dal 26 aprile alle 22:00 andrà in cerca di nuovi indizi per dare un nome a due vittime non ancora identificate e rimaste anonime.

Dopo trent'anni, un produttore televisivo, dopo un'intervista con Rifkin, sfrutta il suo rapporto con lui per ottenere indizi inediti sull'identità delle due vittime ancora senza nome. Grazie a queste nuove informazioni, la polizia di New York riapre il caso, ma proprio quando sembra che gli investigatori siano vicini alla verità, Rifkin li sorprende con una rivelazione inaspettata...

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