Covid, spunta nuova ipotesi sull'origine animale del virus

Lo studio condotto da un gruppo di tre ricercatori: scovate sequenze genetiche di un animale infetto al mercato di Wuhan. Ecco quale

Covid, spunta nuova ipotesi sull'origine animale del virus

Si continua a parlare di Covid-19 e delle sue possibili origini. Se da un lato pare prendere piede la teoria del virus sfuggito dal laboratorio di Wuhan lo stesso direttore dell'Fbi Christopher Wray ha recentemente parlato di "potenziale incidente di laboratorio" -, dall'altro c'è chi ancora segue la pista dell'origine zoonotica.

Covid: si cerca ancora l'origine animale

E si torna, quindi, all'ormai noto mercato di Huanan a Wuhan, solo che, stavolta, non si imputa la causa al pangolino, ma ai cani procioni, anch'essi venduti nel medesimo centro di scambio commerciale. L'ipotesi arriva da tre ricercatori che operano sia negli Stati Uniti che in Australia. Il gruppo afferma di aver trovato le prove genetiche della presenza del virus in alcuni animali del mercato di Wuhan.

Al momento lo studio condotto dai tre ricercatori non è stato ancora pubblicato, ma il giornale The Atlantic ha voluto fornire qualche anticipazione. Nell'articolo viene spiegato che attualmente il gruppo Nature sta revisionando la ricerca e una discussione in merito è stata tenuta durante una riunione dello Scientific Advisory Group for the Origins of Novel Pathogens dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Secondo la microbiologa Katherine J. Wu, che ha lavorato all'articolo su The Atlantic, la scoperta dei tre ricercatori è avvenuta per caso. A quanto pare la settimana scorsa alcune sequenze genetiche ricavate dai rilievi effettuati al mercato di Huanan a inizio pandemia sono state pubblicate sul database aperto Gisaid. Per pura casualità, gli scienziati avrebbero scaricato i dati, avviando un'analisi, e in questo modo sarebbe avvenuta la scoperta.

Il fatto strano, però, è che tempo addietro anche dei ricercatori cinesi hanno analizzato quei campioni, senza ottenere collegamenti con gli animali.

Cane procione
Un esemplare di cane procione in Germania

La scoperta dei ricercatori

Kristian Andersen, dell'Istituto Scripps, Edward Holmes, dell'università di Sidney e Michael Worobey, dell'università dell'Arizona, sono i tre ricercatori autori dello studio. Stando a quanto da loro affermato, gran parte del materiale genetico individuato riconduce a uno specifico animale, ossia al cane procione. Il Nyctereutes procyonoides è una volpe indigena dell'Asia orientale, ed è principalmente un animale notturno, abituato a nutrirsi di qualsiasi fonte di cibo disponibile.

Secondo i ricercatori, le sequenze da loro analizzari proverrebbero da un esemplare di cane procione infetto. Si tratta, tuttavia, solo di un indizio, non certo di una prova tangibile. Ci sono infatti già altri studiosi pronti a contestare lo studio.

Il fatto che uno o più animali del mercato di Wuhan fossero infetti non significa che proprio da loro abbia avuto origine il Sars-Cov-2.

Gli interrogativi restano e il sentore è che ci sarà ancora molto da parlare su questo argomento.

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