Dietro gli eco-attivisti ci sono i soliti vip del mondo dello spettacolo. "Siamo l’ultima generazione del vecchio mondo. Siamo qui oggi per dire che creeremo un nuovo mondo, in cui l’umanità si abbraccerà, si perdonerà, amerà se stessa e si impegnerà a continuare la nostra grande avventura". Firmato: Ultima Generazione. È un messaggio dai toni quasi millenaristici e post-apocalittici quello che cappeggia sul sito web dell'organizzazione che imbratta i monumenti per attirare l'attenzione dei media e della politica sui cambiamenti climatici. Questo pomeriggio Laura, Ester e Guido, ricordano dall'organizzazione, rischiano fino 3 anni di carcere per essersi incollati al basamento della scultura del Laocoonte e Ultima Generazione ha organizzato un presidio per sostenere i suoi attivisti presidio presso il Palazzo del Governatorato (Città del Vaticano). Ovviamente, per supportare le attività dimostrative di Ultima Generazione - ad esempio, pagare le spese legali - servono soldi e risorse. Quindi la domanda è: chi paga?
Il network internazionale degli eco-attivisti
Ultima Generazione fa parte di un network internazionale chiamato #A22, che si definisce "una rete internazionale di campagne di disobbedienza civile nonviolenta che lottano per esigere dai propri governi misure di contrasto al collasso ecoclimatico" e di cui fanno parte Just Stop Oil nel Regno Unito, Letzte Generation in Germania e Dernière Rénovation in Francia, mentre negli Stati Uniti la rete è cappeggiata da Declare Emergency. Just Stop Oil è una creatura dello stratega Roger Hallam, già mente di Extinction Rebellion e di Insulate Britain. Rispetto al passato, c'è però una differenza sostanziale. Mentre Extinction Rebellion e Insulate Britain facevano affidamento su attivisti più "anziani", pronti anche ad essere arrestati, Just Stop Oil è stato pianificata come una campagna guidata da giovani e giovanissimi. A foraggiarli anche Dale Vince, il milionario fondatore della società di energia verde Ecotricity, che ha affermato di aver dato loro 10.000 sterline.
Ma a sostenere soprattutto gli eco-attivisti a livello internazionale c'è soprattutto il Climate Emergency Fund, l'organizzazione che finanzia le organizzazioni ambientaliste come Just Stop Oil, Scientist Rebellion e Extinction Rebellion. Con sede a Los Angeles, è stata co-fondata nel 2019 da Aileen Getty, nipote del magnate del petrolio J. Paul Getty, da Rory Kennedy, figlia del senatore Robert Kennedy, e dall'investitore Trevor Neilson. Il fondo ha stanziato, nel solo 2022, sovvenzioni per 5 milioni di dollari, supportando così 44 organizzazioni ambientaliste in più di 30 paesi nel mondo. A far luce sui sostenitori degli eco-attivisti è un'inchiesta del Washington Examiner.
Vip, attori e politici a sostegno dell'eco-attivismo
Tra i più convinti sostenitori degli eco-attivisti ci sono vip, attori, e personaggi vari del mondo dello spettacolo. Tra i più noti c'è sicuramente Jeremy Strong, celebre attore che interpreta Kendall Roy nella pluripremiata serie Hbo "Succession". L'attore sostiene tre gruppi sostenuti dal fondo: Action on Climate Emergency, Declare Emergency e Elect Officials to Protect America, che hanno spinto, attraverso un'efficace azione di lobbying, il presidente Joe Biden a dichiarare l'emergenza climatica nazionale. C'è poi il celebre regista Adam McKay ("Vice - L'uomo nell'ombra", "Don't Look Up") che oltre a essere un convinto sostenitore del Climate Emergency Fund, fa parte anche del suo consiglio di amministrazione. A finanziare il tutto c'è anche l'immancabile l'ex Segretario di stato Hillary Clinton attraverso l'Onward Together Foundation, fondata nel 2017 dalla stessa Clinton e dal dem Howard Dean.
"L’Ue indaghi su finanziatori e ipotesi ingerenza straniera"
Sul tema è intervenuto l’eurodeputato di Fratelli d’Italia- Ecr Vincenzo Sofo, il quale chiede all'Ue di indagare sui finanziatori del network internazionale dell'ultra-ecologismo. L'inchiesta del Washington Examiner, afferma, "su chi si nasconde dietro i movimenti pseudo ecologisti come Ultima Generazione non può essere ignorata". Stiamo parlando, sottolinea Sofo, "di organizzazione che negli ultimi mesi hanno intensificato le loro operazioni in Europa, rendendosi protagonisti di numerosi atti vandalici e in generale di azioni illegali per protesta contro le politiche energetiche e industriali degli Stati membri e della Commissione europea", godendo peraltro di una "visibilità mediatica imponente che consente loro di influenzare notevolmente l’opinione pubblica in particolare delle fasce più giovani".
Scoprire dunque che nella "stragrande maggioranza dei casi si tratta di movimenti tutti facenti capo a un unico network che opera a livello internazionale" e che è "finanziato da un'organizzazione extraeuropea, il Climate Emergency Fund, foraggiata da politici, industriali, case cinematografiche, case editrici dotati di grande potere di influenza," deve dunque "allarmarci e spingerci ad approfondire quali siano gli obiettivi di queste organizzazioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.