Sono trascorsi quattro giorni dal terribile attacco sferrato da Hamas contro Israele: decine di morti, feriti e ostaggi innocenti. Eppure in giro per l’Europa c’è chi ha trovato il coraggio di schierarsi contro Tel Aviv: tra chi non condanna la violenza dei miliziani palestinesi e chi addirittura la giustifica (in alcune piazze europee sono state persino organizzate manifestazioni pro Hamas), l’elenco è sempre più corposo. Tra gli iscritti il rosso Yanis Varoufakis: “I criminali qui non sono quelli di Hamas, i criminali sono gli europei”.
Il rosso, ex ministro delle Finanze greco, ha sottolineato che non condannerà mai Hamas per il suo attacco contro Israele, paragonando l’assedio a Gaza all’apartheid in Sudafrica. “Coloro che si sforzano di strappare a persone come me del DIEM 25 (il suo movimento Democracy in Europe Movement 2025, ndr) una condanna dell’attentato dei guerriglieri di Hamas non la otterranno mai e non la otterranno mai per un motivo molto semplice”, le parole di Varoufakis: “Chi ha a cuore gli esseri umani senza alcuna discriminazione, chi ha a cuore allo stesso modo un ebreo e un arabo deve porsi una domanda molto semplice. Qual è esattamente la loro idea della cessazione delle ostilità secondo cui i palestinesi deporranno le armi e torneranno nella più grande prigione a cielo aperto del mondo dove saranno costantemente soffocati dallo stato dell'apartheid”.
“The criminals here are not Hamas.. The criminals are Europeans.“
— Middle East Eye (@MiddleEastEye) October 10, 2023
Yanis Varoufakis, the Former Finance Minister of Greece, says he will not condemn Hamas for its attack on Israel and compares the siege imposed on Gaza to the apartheid in South Africa pic.twitter.com/OLzTcmKR6x
Ma Varoufakis non è l’unico esponente della galassia rossa a strizzare l’occhio ad Hamas: in Francia è scoppiata la bufera su Jean-Luc Mélenchon. “L’offensiva armata delle forze palestinesi guidate da Hamas si inserisce in un contesto di intensificazione della politica di occupazione israeliana a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est”, la posizione in una nota di La France insoumise (Lfi). Il leader della sinistra radicale ha evidenziato sul punto: “Tutta la violenza scatenata contro Israele e Gaza dimostra solo una cosa: la violenza produce e riproduce solo se stessa”. Posizioni inaccettabili e biasimate senza mezzi termini persino dai suoi alleati. C’è chi ritiene che Mélenchon abbia legittimato il terrorismo: “Mélenchon è un nemico della Repubblica, la posizione del suo partito è abietta”, le parole del presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif), Yonathan Arfi.
Secondo il portavoce del governo Olivier Véran, Mélenchon è "tutto in odio" e "legittima il ricorso alla violenza" di Hamas contro Israele: "Questa corrente dell'estrema sinistra francese sprofonda in questa specie di deriva permanente e non risponde all'appuntamento con la storia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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