Una nuova nave statunitense sarebbe stata attaccata dagli Houthi nel Golfo di Aden, la porta d'ingresso per il Mar Rosso, canale marittimo dal quale transitano annualmente circa 17.000 imbarcazioni, nonché il 10% del commercio mondiale. L'annuncio è arrivato direttamente dai ribelli yemeniti, o meglio da un loro portavoce militare, che su X si è limitato a parlare di un blitz contro "una nave mercantile dell'esercito americano", la Ocean Jazz, mediante l'utilizzo di missili navali. Un funzionario della Difesa degli Stati Uniti ha però smentito la vicenda, parlando di "notizie infondate".
L'ultimo (presunto) raid degli Houthi
"Le forze armate yemenite continuano ad adottare tutte le procedure difensive e offensive per difendere lo Yemen e a conferma della posizione yemenita di sostegno alla Palestina", ha spiegato il portavoce degli Houthi su X, aggiungendo che "le forze armate yemenite continuano a rispondere a qualunque aggressione americana o britannica contro il nostro Paese prendendo di mira tutte le fonti di minaccia nel Mare Arabo e nel Mar Rosso". Come detto, gli Usa hanno smentito il blitz.
In ogni caso, gli attacchi dei ribelli dello Yemen sostenuti dall’Iran contro le navi transitanti nel Mar Rosso, o negli immediati paraggi, avvenuti nelle ultime settimane hanno contribuito a rallentare il commercio tra l'Asia e l'Europa, oltre ad aver allarmato le principali potenze globali per un’escalation della guerra a Gaza. Gli Houthi, che controllano la maggior parte dello Yemen, affermano che i loro attacchi sono in solidarietà con i palestinesi sotto attacco da parte di Israele a nella Striscia di Gaza.
Dalla scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi contro obiettivi Houthi in Yemen, e questa settimana hanno reinserito la milizia nell’elenco dei gruppi “terroristici”. Il presidente Joe Biden ha intanto dichiarato che gli attacchi aerei continueranno anche se ha riconosciuto che potrebbero non fermare gli attacchi dei ribelli yemeniti.
Acque infuocate
Non è la prima volta che gli Houthi colpiscono una nave straniera. Lo scorso 19 gennaio, ad esempio, il movimento filo iraniano aveva fatto sapere di aver lanciato "missili navali" contro una nave americana, la Chem Ranger, sempre nel Golfo di Aden. Nei giorni precedenti un mercantile di proprietà di una compagna americana era stato preso di mira sempre dagli Houthi al largo dello Yemen. Andando ancora a ritroso nel tempo la United Kingdom Maritime Trade Operations (UKMTO), che monitora il traffico navale nell'area, aveva ricevuto una segnalazione di un incidente a 115 miglia nautiche a sud-est di Aden.
In particolare un drone non identificato "nelle immediate vicinanze" di una nave mercantile e un'esplosione in acqua a circa 30 metri. Non erano stati riportati danni o feriti e la nave aveva proseguito la sua rotta verso il porto di destinazione. Nell'attacco di lunedì contro un altro mercantile americano un missile aveva provocato un incendio a bordo, ma anche in quel caso senza vittime.
Dal canto loro, gli Houthi hanno assicurato che continueranno ad attaccare le navi nel Mar Rosso. "Continueremo a prendere di mira le navi dirette ai porti della Palestina occupata, indipendentemente dall'aggressione statunitense-britannica per cercare di fermarci", ha detto un funzionario Houthi all'emittente locale al-Masirah nei giorni scorsi.
"È una guerra aperta e" i nostri nemici "dovranno sopportare attacchi e risposte sconvolgenti, potenti e schiaccianti", ha invece scritto su X il funzionario houthi Ali al-Qahoum definendo gli attacchi occidentali una "chiara insistenza su un comportamento ostile e criminale contro lo Yemen".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.