
A ventiquattro ore dall'attentato che lascia la Germania sgomenta per l'ennesima volta, si è aperta questa mattina a Monaco la Conferenza sulla sicurezza: un tavolo caldo, divenuto un appuntamento annuale ma il cui nome basta a riecheggiare antichi fantasmi in un'Europa zoppicante. L'apertura ufficiale della conferenza è stata affidata al presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier. Sotto la guida del presidente della Conferenza, Christoph Heusgen, centinaia di decisori politici e leader d'opinione provenienti da diverse regioni del mondo.
"Potete contare sulla Germania", ha esclamato Steinmeier durante il suo discorso di apertura della Conferenza per poi ricordare che in Germania "tra nove giorni si andrà al voto" e questo avviene prima del previsto, anche se "non c'è motivo di preoccuparsi". La Germania resta impegnata nella sua politica transatlantica e il suo cuore "continuerà a battere" per l'Europa.
Vance sulla libertà e la democrazia in Europa
Intanto, fanno già discutere le parole del vicepresidente Usa JD Vance, che ha preso di mira il Regno Unito e l'Europa a proposito di valori come libertà di parola e democrazia. Il vicepresidente degli Stati Uniti non si è risparmiato nel rivolgersi ai leader europei. "Quando guardo l'Europa di oggi, a volte non è così chiaro cosa sia successo ad alcuni dei vincitori della Guerra Fredda", prendendo di mira coloro che sono percepiti come violazioni della libertà di parola. "E forse la cosa più preoccupante è che mi rivolgo ai nostri cari amici del Regno Unito, dove l'arretramento dei diritti di coscienza ha messo nel mirino in particolare le libertà fondamentali dei britannici religiosi".
Paragonare le democrazie europee ai regimi autoritari è "inaccettabile", risponde il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistrius, reagendo alle dichiarazioni del vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance. Pistorius si è detto orgoglioso di vivere in un'Europa "che difende ogni giorno la sua democrazia, contro i nemici interni ed esterni".
Von der Leyen e Costa ribadiscono il sostegno a Kiev
L’Unione Europea accelera il sostegno all’Ucraina su più fronti. Durante l’incontro a Monaco con il presidente Volodymyr Zelensky, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, hanno ribadito l’impegno a rafforzare l’esercito ucraino e a confermare forti garanzie di sicurezza a Kiev. I leader europei hanno sottolineato l’importanza di un aumento della spesa per la difesa da parte degli Stati membri, così da consolidare le capacità militari del continente e sostenere in modo più efficace l’Ucraina. L’obiettivo dichiarato è quello di metterla in una posizione di forza in vista di eventuali negoziati futuri.
Von der Leyen e Costa hanno inoltre rinnovato la volontà di accelerare il processo di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, considerandolo un passo cruciale per garantire stabilità e sicurezza sia a Kiev che all’intero continente. Un’adesione che, secondo Bruxelles, deve essere accompagnata da un sostegno stabile e continuo fino al raggiungimento di una pace giusta, globale e duratura.
Zelensky, parlando ai giornalisti, ha suggerito che la Russia potrebbe attaccare la Nato l'anno prossimo senza le garanzie di sicurezza. "Questo è ciò che penso, non lo so", le sue parole riportate dal Guardian. I russi "possono andare avanti in Ucraina, o andranno in Polonia o nei Paesi Baltici, e credo che questa sia la loro idea. Tutto quello che ho dall'intelligence è che sta preparando la guerra contro i paesi della Nato l'anno prossimo", ha spiegato Zelensky, "questo è quello che penso, non lo so, non ho il 100%. Ma, Dio ci benedica, fermeremo questo pazzo".
L'assenza di una delegazione russa smentisce l'annuncio di Trump
Un meeting globale anticipato dagli annunci in pompa magna di Donald Trump, insediatosi da meno di un mese, su Ucraina e Medio Oriente. Ma il primo giorno della Conferenza pare essere segnato già da intoppi e assenza che pesano. Gli organizzatori affermano che a Monaco non è presente alcuna delegazione russa, quando, appena ieri sera il presidente degli Stati Uniti aveva affermato che oggi ci sarebbero stati colloqui tra funzionari americani, russi e ucraini. Ieri Kiev ha negato contatti oggi con i russi e la Bbc aggiunge che, secondo loro fonti, è improbabile che il governo tedesco abbia concesso i visti ai russi. "La posizione ucraina non cambia. L'Ucraina deve prima parlare con l'America. L'Europa deve partecipare a qualsiasi conversazione seria per il bene di una pace vera e duratura. Non ci incontriamo con i russi a un tavolo vuoto. Non c'è niente sul tavolo in questo momento. Non sono previsti colloqui con i russi a Monaco", aveva affermato già ieri il consigliere del Presidente dell'Ucraina per le comunicazioni, Dmytro Lytvyn, in una conversazione con i giornalisti.
"Problemi", invece, per l'aereo con a bordo il segretario di Stato Usa, Marco Rubio: quest'ultimo è stato costretto a rientrare alla Joint Base Andrews, nei pressi di Washington, per un "problema meccanico", ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato come riporta la Abc, confermando che è stato necessario cambiare il velivolo. Dopo Monaco, Rubio sarà impegnato nei prossimi giorni in una missione in Medio Oriente.
Zelensky: da Usa segnali "forti" anche se "variegati"
Intanto, l'incontro tra l'inviato speciale di Trump per la Russia e l'Ucraina, Keith Kellogg, il presidente ucraino Zelensky e il capo dell'ufficio presidenziale di Kiev, Andriy Yermak. Per il presidente ucraino, Kiev parlerà con la Russia solo quando Washington, l'Ucraina e gli alleati europei avranno raggiunto una posizione comune: "Siamo pronti a qualsiasi conversazione con l'America e i nostri alleati. Se ci forniranno risposte specifiche alle nostre richieste specifiche, e una comprensione comune del pericoloso Putin, allora, con la nostra posizione unitaria, saremo pronti a parlare con i russi", ha affermato Zelensky. I colloqui avuti sinora con il presidente degli Stati Uniti, tuttavia, non sono assolutamente sufficienti per formare un piano per la pace in Ucraina secondo Kiev. Nonostante ciò, Zelensky, riporta la Bbc, ha parlato di segnali "forti" in arrivo dagli Usa, anche se "variegati".
L'Ucraina ha finalizzato e presentato agli Stati Uniti una bozza di accordo sul partenariato economico tra i due paesi, riguardante le terre rare. Lo riportano le agenzie di stampa di Kiev, citando i rappresentanti della delegazione ucraina a Monaco. L'accordo è stato discusso nella conversazione telefonica di mercoledì tra i presidenti Volodymyr Zelensky e Donald Trump. Kiev, hanno spiegato i rappresentanti, ha trasferito il documento dell'accordo e la parte americana ha chiesto tempo fino alle 17.00 di oggi, venerdì, per lavorarci. Nei giorni scorsi Zelensky aveva incontrato a Kiev il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessant. I due avevano discusso del potenziale delle risorse dell'Ucraina e delle garanzie di sicurezza economica per gli ucraini.
L'incontro Rutte-Vance
Intanto, Vance, ha iniziato la sua giornata con un incontro con il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, durante il quale ha ribadito l'appello dell'amministrazione ai membri dell'Alleanza affinché spendano di più per la difesa. Attualmente, 23 delle 32 nazioni membri della Nato stanno raggiungendo l'obiettivo dell'alleanza militare occidentale di spendere il 2% del Pil nazionale per la difesa. "La Nato è un'alleanza militare molto importante, ovviamente, di cui siamo la parte più significativa", ha affermato Vance. "Ma vogliamo assicurarci che la Nato sia effettivamente costruita per il futuro e pensiamo che una parte importante di ciò sia garantire che la Nato faccia un pò più di condivisione degli oneri in Europa, così gli Stati Uniti possono concentrarsi su alcune delle nostre sfide nell'Asia orientale". Rutte ha detto di essere d'accordo sul fatto che l'Europa debba fare un passo avanti. "Dobbiamo crescere in questo senso e spendere molto di più", ha detto il segretario generale della Nato, scatenando diversi malumori fra i Paesi europei.
Gli Stati Uniti "sono impegnati in molti teatri nel mondo, a cui devono prestare attenzione. Quindi capisco la questione della condivisione degli oneri. È fondamentale" ah ribadito il segretario generale della Nato. Rutte riferisce poi anche di una discussione sulla base industriale della difesa, che "è un problema che abbiamo sia negli Stati Uniti, sia nel resto della Nato.Semplicemente non stiamo producendo abbastanza. Non stiamo tenendo il passo con i russi e i cinesi".
Dalle parole di Vance è esploso un polverone che ha provocato l'immediata risposta di del Cremlino. Mosca si aspetta di ricevere chiarimenti sulle parole del vice presidente Usa, che in un'intervista al Wall Street Journal ha detto che l'opzione di inviare truppe statunitensi in Ucraina se Mosca non negozia in buona fede rimane "sul tavolo". "Per quanto riguarda le interviste rilasciate alla stampa americana, si tratta di nuovi elementi della posizione. Non abbiamo mai sentito tali formulazioni prima, non sono state espresse. Pertanto, ovviamente, durante i contatti di cui abbiamo parlato, ci aspettiamo di ricevere ulteriori chiarimenti", ha dichiarato il portavoce Peskov. Poco dopo la diffusione della notizia, lo staff di Vance ha smentito queste affermazioni.
L'attacco a Chernobyl scuote la Conferenza di Monaco
Enormi tensioni e seri timori sta generando l'attacco di questa notte a Chernobyl, sul quale la delegazione ucraina promette di dare aggiornamenti durante la Conferenza. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che giovedì sera un drone russo ha colpito la centrale nucleare distrutta. Successivamente, il Servizio statale di emergenza ucraino ha affermato che i limiti di fondo delle radiazioni restano entro i limiti normali. "Un drone d'attacco russo con una testata ad alto potenziale esplosivo ha colpito il rifugio che proteggeva il mondo dalle radiazioni presso la quarta unità di potenza distrutta" presso la centrale, scrive Zelensky su X.
Il riparo in cemento che copre l'unità è stato danneggiato, ha aggiunto Zelensky, e un incendio è stato spento. "I livelli di radiazione non sono aumentati e vengono costantemente monitorati. Secondo le valutazioni iniziali, il danno al riparo è significativo", ha aggiunto il presidente ucraino. Da Mosca, però, arriva la smentita: "Qualsiasi affermazione in tal senso non è vera.
I militari russi non fanno questo. Molto probabilmente stiamo parlando di un'altra provocazione, di una montatura. Questo è esattamente ciò che il regime di Kiev ama e talvolta non esita a fare", ha dichiarato Dimitry Peskov.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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