Assalto dei ribelli, morti per strada e ambasciate sotto attacco: Congo nel caos

Nella Repubblica Democratica del Congo sono in corso disordini a Goma, a seguito dell'ingresso delle milizie ruandesi dell'M23, e proteste ed assalti ad alcune ambasciate a Kinshasa

Assalto dei ribelli, morti per strada e ambasciate sotto attacco: Congo nel caos
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La Repubblica Democratica del Congo (Rdc) è sull'orlo del caos. Colpi d'arma da fuoco ed esplosioni risuonano da giorni nel centro di Goma, capoluogo della provincia ricca di minerali del Nord Kivu, nell'est del Paese, assediata dai ribelli della milizia M23 appoggiata dal Ruanda. La Rdc ha accusato il governo ruandese di aver inviato nuove truppe oltre il confine in appoggio ai miliziani per catturare la città, nodo strategico ed economico. La situazione è critica. Il bilancio parla di almeno 17 persone uccise e 367 ferite nei combattimenti locali. "Le nostre équipe chirurgiche stanno lavorando 24 ore su 24 per far fronte al massiccio afflusso di feriti, mentre i combattimenti continuano", soprattutto contro i civili, ha dichiarato Myriam Favier, responsabile del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Ccr) nel Nord Kivu, che sta fornendo assistenza in diversi ospedali del posto. I tumulti si sono espansi anche a Kinshasa, la capitale della Rdc, dove diverse ambasciate, tra cui quella del Ruanda, sono state attaccate da manifestanti. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha avuto un colloquio telefonico con l'ambasciatore d'Italia a Kinshasa per accertarsi della condizione dei connazionali presenti nel Paese. "Il veloce deterioramento nel Nord Kivu ha creato una forte ondata di proteste che si sono dirette contro le ambasciate di alcuni Paesi: l'ambasciata italiana non è stata coinvolta", ha fatto sapere la Farnesina.

Cosa succede nella Repubblica Democratica del Congo

Secondo quanto riportato dall'Ansa diversi incendi sono stati appiccati nell'area antistante l'ambasciata Usa. La sede diplomatica francese è stata attaccata e quella belga vandalizzata. Attaccate anche le rappresentanze ugandesi, ruandesi e keniote. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha definito "inammissibili" gli attacchi: "L'ambasciata francese a Kinshasa è stata attaccata questa mattina da manifestanti che hanno provocato un incendio che ora è stato messo sotto controllo. Questi attacchi sono inaccettabili. Si sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza del nostro personale e dei nostri cittadini", ha scritto il capo della diplomazia francese su X. Non è invece rimasta coinvolta negli scontri l'ambasciata italiana, che è in costante contatto con i connazionali nel Paese. A Goma gli italiani sono rimasti in 15, in buona parte religiosi, cooperanti e residenti abituali. Alcuni connazionali sono già usciti verso il Ruanda.

"Stiamo seguendo minuto per minuto l'evolversi della situazione, soprattutto per quanto riguarda i nostri connazionali. Già da ieri, che eravamo a Bruxelles, quando sono arrivati i primi segnali siamo riusciti grazie al lavoro della nostra ambasciata a far andare in Ruanda alcuni missionari che stavano a Goma. Sono circa 150 quelli registrati a Kinshasa e a Goma sono rimaste una quindicina", ha dichiarato Tajani. "Ci sono stati momenti di tensione, manifestazioni difronte all'ambasciata francese, sono entrati dentro quella dell'Uganda, ci sono state manifestazioni davanti ad altre ambasciate ma bisogna essere sempre molto prudenti e garantire la sicurezza del personale diplomatico e dei nostri concittadini", ha quindi aggiunto il ministro.

Situazione critica

Nella Repubblica Democratica del Congo, come detto, sono in corso disordini a Goma a seguito dell'ingresso delle milizie ruandesi dell'M23 e conseguenti proteste ed assalti ad alcune ambasciate a Kinshasa. Dal canto suo l'Unione Europea ha esortato la milizia M23 a fermare la sua avanzata su Goma nel Nord Kivu da decenni di guerra civile. "L'Ue è profondamente preoccupata per la continua escalation del conflitto nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc) orientale, aggravata dalla rinnovata offensiva dell'M23 sostenuta dalle Forze armate ruandesi", ha affermato l'Alto rappresentante della politica estera Ue, Kaja Kallas. "L'Ue esorta l'M23 a fermare la sua avanzata e a ritirarsi immediatamente", ha aggiunto.

L'Unione Africana ha invece sollecitato i combattenti dell'M23 "a deporre le armi". Durante una riunione ministeriale del Consiglio di pace e sicurezza dell'Unione Africana dedicata agli sviluppi nell'area il commissario agli Affari politici, pace e sicurezza dell'Ua, Bankole Adeoye, ha condannato le "violenze", chiesto "all'M23 di deporre le armi" e sollecitato "pieno rispetto per la sovranità, l'unità e l'integrità territoriale" del Paese.

A Goma, epicentro della tensione, ci sono state segnalazioni di violenze di genere e stupri commessi dai combattenti, saccheggi di proprietà, tra cui un

magazzino umanitario, e strutture umanitarie e sanitarie colpite in città, ha fatto sapere il portavoce dell'Ufficio per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite Jens Laerke durante un briefing con i media.

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