
Dopo anni di battaglie, si è chiusa con un lieto fine la storia di Stefano Conti, il 40enne brianzolo finito dietro le sbarre a Panama con l'accusa di tratta di esseri umani a scopo sessuale. L'uomo rischiava fino a 30 anni di reclusione, ma è stato finalmente prosciolto. Una grandissia vittoria per lui, ma anche per il nostro Paese, che gli è rimasto vicino. Conti resterà a Panama fino a 4 aprile per ragioni di natura strettamente burocratica, poi potrà finalmente tornare in Italia.
L'incubo del 40enne è cominciato nel 2022. L'uomo, che si era costruito una vita a Panama e lavorava come trader, venne catturato e portato via dalle forze dell'ordine. Contro di lui una delle accuse più terribili: tratta di persone a scopi sessuale. Secondo gli inquirenti, aveva infatti favorito l'ingresso a Panama di alcune ragazze colombiane.
Da queste accuse Conti si è sempre dichiarato innocente, ma non ciò non ha impedito che fosse rinchiuso dietro le sbarre di uno dei più terribili carceri di massima sicurezza, il La Joya, dove l'uomo ha assistito ha vicende terribili. "C'è una tale corruzione là dentro che solo grazie ai miei soldi potevo permettermi anche quel pugno di riso", aveva raccontato dopo un anno e due mesi di detenzione, come riportato da Il Giorno.
Poi, i domiciliari. E la battaglia per far riconoscere la propria innocenza e tornare un uomo libero. Persino le presunte vittime della tratta di esseri umani hanno ritirato le accuse, affermando di aver subito delle pressioni dalla polizia panamense.
Ad occuparsi del caso di Stefano Conti è stato il parlamentare di Fratelli d'Italia, eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, Andrea Di Giuseppe, che oggi festeggia il risultato ottenuto. "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai", ha dichiarato all'AdnKronos. "Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese", ha aggiunto.
Si attende ora la data del 4 aprile, quando tutti i documenti saranno in regola e Conti potrà fare ritorno in Italia.
"Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi
impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d'Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto", ha aggiunto Andrea Di Giuseppe.Intanto, l'incubo di Stefano Conti può dirsi finito.
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