"Vogliono che attacchiamo Taiwan": cosa c'è dietro la rivelazione di Xi

Il presidente cinese avrebbe spiegato a Von der Leyen che gli Usa vorrebbero ingannare Pechino inducendola a lanciare un’offensiva contro Taiwan

"Vogliono che attacchiamo Taiwan": cosa c'è dietro la rivelazione di Xi

Gli Stati Uniti starebbero cercando in tutti i modi di provocare un’invasione di Taiwan da parte della Cina. È questo il contenuto di un messaggio che Xi Jinping in persona avrebbe trasmesso al presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen durante un incontro tra i due avvenuto nell’aprile 2023. Pare che il presidente cinese abbia lanciato l'avvertimento anche ai funzionari interni del suo Paese, spiegando che Washington vorrebbe ingannare Pechino inducendola a lanciare un’offensiva contro l’isola. Xi, tuttavia, ha riferito ai suoi interlocutori che non avrebbe abboccato.

La rivelazione di Xi su Taiwan

L’intera vicenda è stata ricostruita in un lungo articolo pubblicato dal Financial Times, che ha citato fonti vicine alla questione, secondo le quali gli Usa avrebbero cercato di provocare la Cina fornendo armi a Taiwan e adottando altre misure per attirare Pechino in uno scontro militare. In effetti, a ben vedere, intervenendo all’Asia Society, lo scorso gennaio, Cui Tiankai, ex ambasciatore cinese a Washington, aveva affermato che la Cina "non cadrà nella trappola che qualcuno potrebbe preparare", lanciando un velato riferimento agli Stati Uniti.

La rivelazione del presunto pensiero di Xi sul dossier taiwanese è stato diffuso mentre la tensione nello Stretto di Taiwan è tornata a salire. Pechino ha di recente risposto all'insediamento del neoeletto presidente Lai Ching-te - che il Partito comunista cinese (Pcc) ha descritto come un "pericoloso separatista", avendo un passato a favore dell'indipendenza di Taiwan dalla Cina e non riconoscendo le rivendicazioni di sovranità del governo di Pechino - con imponenti esercitazioni militari in tutta l'isola.

Il presunto piano degli Usa e le informazioni del leader cinese

Xi avrebbe anche affermato, sempre nell’incontro con Von der Leyen, che un conflitto con gli Stati Uniti distruggerebbe molti dei successi conseguiti dalla Cina e minerebbe l’obiettivo del Paese di raggiungere una serie di traguardi strategici entro il 2049.

"Se Xi crede davvero che gli Stati Uniti cerchino di scatenare un conflitto con la Cina per Taiwan, allora le preoccupazioni che il leader cinese abbia creato un vuoto di informazioni o che stia ottenendo suggerimenti dai suoi subordinati, sono, in modo preoccupante, vere", ha dichiarato Jude Blanchette, un esperto cinese del think tank CSIS. "Qualunque sia la spiegazione dei commenti di Xi, è chiaro che l'ambiente decisionale e le informazioni che vi confluiscono sono state distorte, o dai luogotenenti del presidente cinese, o dal suo stesso comportamento", ha aggiunto ancora Blanchette.

L'ambasciata cinese a Washington non ha commentato l’indiscrezione del FT su Xi, ma ha affermato che gli Stati Uniti stanno vendendo armi a Taiwan e sostenendo le "forze separatiste indipendentiste". Il portavoce di Von der Leyen ha invece riferito di non aver rivelato dettagli sugli incontri privati del presidente della Commissione europea. No comment da parte della Casa Bianca.

Ricordiamo che Washington ha l'obbligo di aiutare Taiwan a provvedere alla propria difesa ai sensi del Taiwan

Relations Act, tuttavia l'amministrazione del presidente Joe Biden sottolinea da tempo di non sostenere l'indipendenza di Taiwan e di opporsi a cambiamenti unilaterali dello status quo.

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