"Zuck è cornuto": l’insulto di Musk a Zuckerberg

Le tensioni dopo il lancio di Threads, la nuova anti-Twitter, non si placano: ecco come Elon Musk ha soprannonimato Mark Zuckerberg durante una conversazione online

"Zuck è cornuto": l’insulto di Musk a Zuckerberg
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Indipendentemente dallo scontro fisico sul famigerato ring che quasi certamente è più una trovata per far parlare di entrambi rispetto a un vero e proprio appuntamento con data e collocazione (che ancora non esistono), a soffrire in questo periodo il "nemico" è soprattutto Elon Musk al quale non è andato giù il boom del nuovo social lanciato da Mark Zuckerberg , Threads, che in pochissimo tempo ha macinato decine di milioni di iscritti. Nelle ultime ore, però, c'è da registrare un nuovo incidente diplomatico a suon di insulti del boss di Twitter verso il proprietario di Meta.

L'esclamazione di Musk

Come scrive l'Independent, non è passato inosservato agli utenti la risposta che Musk ha dato nella giornata di domenica a uno screenshot di Threads tra la breve conversazione di Zuckerberg con un account di fast food. "Zuck is a cuck", che si traduce con "cornuto": l'espressione si utilizza spesso negli Stati Uniti per attaccare la vita privata di una persona. Si tratta della forma abbreviata di "cuckold", parola risalente al Medioevo che descrive un uomo che è consapevole dell'infedeltà della moglie ma rimane consenziente. In realtà, secondo altre definizione dei dizionari può significare anche codardo ma quel che rimane è l'insulto a mezzo social dopo giorni di enorme tensione.

Alla base della querelle ci sarebbero le divergenze di vedute dei due protanosti social: secondo Musk, lui sarebbe in grado di proteggere la libertà di espressione con Twitter mentre "Zuck protegge la parola del brand", alludendo chiaramente all'attenzione di Zuckeberg in direzione dei marchi presenti nelle sue piattaforme. All'accusa, il 39enne ad di Meta si è limitato a rispondere con l'emoji di una risata.

La "guerra" tra i due

Come abbiamo visto sul Giornale, lo studio legale newyorkese Quinn Emanuel ha accusato il proprietario di Meta di aver "copiato" Twitter con Threads ma anche di spionaggio industriale e furto di proprietà intellettuale che sarebbe stato messo in atto con l'assunzione di decine di ex dipendenti licenziati da Elon Musk. Nella missiva inviata a Zuckerberg resa pubblica dal sito giornalistico investigativo Semafor, l'avvocato Alex Spiro, legale di Musk, ha accusato apertamente Meta di aver messo in atto una "sistematica, volontaria e illegale appropriazione di segreti di Twitter e altra proprietà intellettuale". "Siamo a conoscenza che Meta ha deliberatamente assegnato questi dipendenti (ex di Twitter, ndr) a sviluppare, in pochi mesi, la copia Threads", ha dichiarato l'avvocato.

La lettera si conclude con l'intimazione di smettere di usare informazioni particolarmente riservare e segreti commerciali altrimenti Twitter andrà avanti per la sua strada riservandosi "di cercare azioni civili senza dare preavviso".

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