"Mi hanno strappato la catenina dal collo". Milano sempre più insicura

Mario Boselli, il presidente onorario della Camera della Moda, è stato derubato della catenina d'oro che aveva al collo mentre passeggiava con la moglie in zona Porta Venezia. Nell'ultimo anno a Milano i furti con strappo sono aumentati

"Mi hanno strappato la catenina dal collo". Milano sempre più insicura
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Da "capitale della moda" a succursale dell'insicurezza sociale: a Milano la situazione è fuori controllo. Non solo una questione di "percezione", come aveva detto qualche tempo fa il sindaco Beppe Sala, ma un problema reale con cui i "cittadini comuni" devono fare i conti ogni giorno. L'ultimo episodio risale a domenica scorsa: Mario Boselli, il presidente onorario della Camera della Moda, è stato derubato di una catenina d'oro che aveva al collo mentre passeggiava con la moglie sotto casa, a Porta Venezia. "Questa zona è diventata insostenibile, ho fatto denuncia", ha spiega in un'intervista al Corriere della Sera.

Non un caso sporadico, purtroppo. Qualche mese fa anche al figlio di Boselli è successa la stessa cosa e la figlia, sempre nella stessa zona, due giorni fa si è ritrovata in una situazione di pericolo. Come lei, sabato notte, una giovane studentessa del Politecnico è stata vittima di una tentata rapina notturna alla Bovisa mentre rincasava dal lavoro.

La rapina a Boselli

"Tra i problemi di questa città, oltre alla sicurezza, c'è la rassegnazione: gli abitanti si sentono abbandonati". C'è un pizzico di ragionevole amarezza nelle parole di Mario Boselli, 82 anni, Cavaliere del lavoro e presidente onorario della Camera della Moda, mentre racconta di aver subito un furto con strappo a due passi da casa. Nato a Como nel 1941, Boselli vive a Milano dal 1948 e mai avrebbe immaginato che alla sua veneranda età, da uomo di mondo qual è, si sarebbe ritrovato faccia a faccia con un rapinatore. "Erano circa le 11. - racconta - Io e mia moglie stavamo costeggiando i Bastioni di Porta Venenzia quando un giovane straniero, verosimilmente nordafricano, dopo avermi fissato, si è lanciato verso di me e mi ha preso il collo, strappandomi la catenina d'oro. Ero sorpreso, pensavo a come reagire, ma nel frattempo gli automobilisti fermi al semaforo vedendo la scena hanno cominciato a suonare il clacson. La cosa ha fatto spaventare il rapinatore che è corso via".

La denuncia

Sollecitato dal figlio, Boselli ha sporto denuncia: "Per me era un dovere civile segnalare la cosa", puntualizza. Seppur deluso, il cavaliere continua ad essere "fiducioso che pur nelle oggettive difficoltà della situazione vengano prese opportune iniziative a riguardo. - continua - Tengo a precisare che non ce l’ho con nessuno, ma allo stesso modo ritengo doveroso sensibilizzare sul tema della sicurezza nell’interesse non solo dei milanesi ma anche dei visitatori e in ultima analisi del valore della città, che dobbiamo tutelare a tutti i costi. Una reputazione si smonta in un attimo, per ricostruirla ci vogliono anni. Dobbiamo essere accoglienti in tutti i sensi". Il malvivente gli ha portato via una catenina d'oro, un prezioso di valore affettivo inestimabile. "Era un regalo dei miei genitori, di ottant’anni fa. - conclude Boselli - Con inciso il mio nome e il mio cognome. Ora il rapinatore sa come mi chiamo".

La studentessa aggredita in Bovisa

Un episodio analogo si è verificato due giorni fa, in zona Bovisa. A farne le spese è stata Maria Federico, 21 anni, una giovane studentessa del Politecnico aggredita da un cittadino egiziano di 29 anni che, nel tentativo di rubarle la borsa, l'ha colpita con furia cieca al corpo, calpestandole un braccio. Non una "qualunque" aggressione ma, come poi lei stessa ha raccontato, un brutale pestaggio durato "cinque minuti abbondanti". La giovane, in balia dello straniero, è stata trascinata per qualche metro sull'asfalto riportando poi ferite giudicate guaribili in 30 giorni. L'incubo è finito grazie all'intervento di alcuni passanti che hanno allertato subito la polizia. Il malvivente è stato processato per direttissima: "Spero non torni subito libero", ha detto Maria in una intervista al Corriere.

Milano capitale dei furti

Lo scorso dicembre, un disabile in carrozzina era stato aggredito sul montascale lungo la banchina della fermata della metropolitana di Porta Genova. Due malviventi, entrambi di origini marocchine, lo hanno accerchiato cercando di rapinarlo.

Il malcapitato si è salvato solo grazie all'intervento degli agenti di polizia e di una pendolare che ha tentato di fargli scudo con il corpo. Ma le rapine a Milano, purtroppo, non fanno quasi più notizia. Lo dicono i fatti e lo confermano i dati: i furti con strappo sono in crescita rappresenta circa il 21,59% dei reati commessi contro la persona.

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