![“Panorama”, i cieli di Frangi in mostra a Malpensa](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/12/1739369177-sm-1-ml-8037.jpg?_=1739369177)
Si chiama "Panorama" di Giovanni Frangi, la nuova tappa del ciclo espositivo “Orizzonte degli Eventi” ideato da Matteo Pacini, una delle mostre più oniriche allestite alla “Porta di Milano” al Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa inaugurata assieme all’artista milanese e al curatore da Alessandro Fidato, chief operating officer di Sea Aeroporti di Milano, insieme a Francesca Caruso, assessore alla Cultura della Regione Lombardia, che sarà visibile fino al aprile 2025.
Dopo le esplorazioni del passato con i marmi tatuati di Fabio Viale e le visioni futuristiche delle città di Matteo Mezzadri, il cielo diventa il protagonista delle monumentali opere pittoriche di Giovanni Frangi che, seguendo una tradizione artistica in cui la natura diventa chiave per decifrare il mondo, fa del cielo il protagonista assoluto, trasformandolo in un luogo simbolico, una dimensione capace di superare il visibile.
![pittura Giovanni frangi](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/social/public/foto/2025/02/12/1739369219-sm-11-ml-1092.jpg)
Il cielo, per sua natura mutevole, diventa così’ uno spazio dove si intrecciano tempo, transitorietà e condizione umana. Attraverso pennellate rapide, intensità cromatica e una profonda attenzione alla luce, Frangi cattura l’essenza del cielo, trasformandolo in un veicolo per riflessioni interiori. Le nubi che si alternano a squarci di luce evocano stati d’animo universali e la tensione costante tra ombra e luce. Frangi non si limita a rappresentare il cielo, ma invita a viverlo come uno specchio delle emozioni e del tempo che scorre.
La Porta di Milano, cuore simbolico dell’aeroporto, si conferma un luogo di sospensione e introspezione e il viaggiatore è catapultato in una dimensione parallela, un “cunicolo spazio-temporale” dove spazio e tempo si fondono, proprio come accade oltrepassando l’“Orizzonte degli Eventi” di un buco nero.
Come sottolinea il curatore Matteo Pacini, “Ogni mostra di questo ciclo è uno stimolo alla riflessione. Con la mostra “Panorama” di Giovanni Frangi l’invito è a riscoprire il nostro rapporto con la natura e principalmente con il cielo, troppo spesso dimenticato nella frenesia quotidiana. Le opere di Frangi non sono solo una rappresentazione della natura, ma un veicolo per riflettere sull’interiorità e sul nostro posto nel mondo. Ogni cieloè uno specchio delle emozioni umane, un paesaggio interiore in cui il tempo sembra sospendersi”.
Con “Panorama”, Frangi instaura un dialogo ideale con i grandi maestri della pittura. Dai cieli luminosi di Tiepolo e Veronese alle atmosfere intime di Constable, fino alle tensioni cromatiche di Mark Rothko e alle drammatiche pennellate di Emil Nolde, l’artista riprende e rielabora tradizioni storiche per creare un linguaggio personale e contemporaneo.
![Mostra Giovanni Frangi a Malpensa](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/social/public/foto/2025/02/12/1739369312-sm-3-ml-8090.jpg)
Giovanni Frangi, nipote di Giovanni Testori – artista poliedrico e figura eminente della critica e della letteratura del Novecento – prosegue una tradizione artistica in cui la natura diventa la lente attraverso cui leggere il mondo. Nei suoi lavori utilizza il colore come elemento narrativo. I grigi plumbei, i blu profondi e i bianchi abbaglianti non descrivono solo fenomeni atmosferici, ma rappresentano una continua lotta simbolica tra oscurità e luce, difficoltà e speranza. Questo gioco di ombre e luci si traduce in un’esperienza sensoriale e meditativa per lo spettatore. In un luogo di transito come l’aeroporto, “Panorama” trasforma la fretta del viaggio in un’occasione per fermarsi e guardare oltre. Il cielo di Frangi diventa una sorta di spazio sacro, non offre risposte ma invita a riflettere sul presente, a immergersi nell’infinito mutevole del cielo e a ritrovare una connessione con sé stessi. Con “Panorama”, la Soglia Magica dell’Aeroporto di Milano Malpensa si conferma un punto di incontro unico tra arte, architettura e viaggio.
Oltre alle sei grandi tele emulsionate appartenenti al ciclo dei cieli, fulcro della mostra, il progetto espositivo prevede la presentazione di altri due lavori inediti. Il primo, “Gotthard Pass”, è un progetto grafico digitale realizzato sulla base di scatti fotografici autoprodotti, costituito da 18 ampie vedute montane del Passo del San Gottardo che accompagneranno i viaggiatori lungo i tunnel di accesso alla Porta di Milano, integrandosi nella continuità architettonica aeroportuale. Il secondo progetto è la video installazione “Soleil levant”, video di 120 secondi in cui l’apparente staticità di un’alba milanese lascia spazio a un mutare impercettibile ma evidente di colori e forme, una sorta di elogio alla lentezza in un'epoca in cui l’incanto della natura è troppo spesso offuscato dalla frenesia quotidiana.
Scrive Frangi: “La natura si ciba di noi solo quando siamo bambini; e noi ci tuffiamo dentro di lei ignari. Senza saperlo, da grandi, un giorno a caso, ci accorgiamo che ne abbiamo fatto indigestione: infatti non la vediamo più. Lei ci abita, ci ha portato via. Ormai è la nostra irrealtà che ha rubato il mondo”.
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