"Propaganda gender con i soldi pubblici". Bufera sul progetto della sinistra toscana

L'iniziativa "Facciamo (che parliamo di) sesso", organizzata dalla consulta giovanile e finanziata dal Comune di Pontassieve (Firenze), finisce al centro delle polemiche

"Propaganda gender con i soldi pubblici". Bufera sul progetto della sinistra toscana
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"Facciamo (che parliamo di) sesso". Scoppia la bufera in Toscana sull'iniziativa organizzata dalla consulta giovanile di Pontassieve in collaborazione con il centro di sessuologia Il Ponte e finanziata dal Comune in provincia di Firenze con risorse della Regione: un ciclo di sei appuntamenti sulla sessualità. Un tema discusso e utilizzato spesso come clava nel dibattito politico negli ultimi mesi. La Lega non ci sta e attacca: "La sinistra in Toscana continua a utilizzare soldi pubblici per propagandare l'ideologia gender nelle scuole, nelle biblioteche comunali, nei centri di aggregazione giovanile - tuona l'europarlamentare Susanna Ceccardi -. Con la scusa dell'educazione sessuale dei giovani, in provincia di Firenze si organizzano conferenze sul 'concetto di genere', lezioni sullo scambismo, approfondimenti sul poliamore. Alcune di queste iniziative sono rivolte a 14enni, i cui genitori risulterebbe non fossero neppure stati avvertiti, e si svolgono a scuola, in orario scolastico".

Gli appuntamenti della teoria gender

"Quello che abbiamo fatto - replicano tuttavia i giovani della Consulta - è solo cercare di approfondire i temi che dovrebbero essere maggiormente discussi, non capiamo questo sconvolgimento". La sinistra che amministra Pontassieve tenta di difendersi. L'assessore alle politiche giovanili, Giulia Borgheresi. rifiuta strumentalizzazioni e ritiene che l'iniziativa nasca dall'esigenza dei giovani della Consulta di approfondire una sfera che è particolarmente pervadente l'età dei componenti dell'assemblea, tutti adolescenti. Da qua, quindi, l'idea di affrontare il tema con esperti del settore in sei mercoledì, con una iniziativa assecondata e patrocinata dal Comune. "Disforia di genere e concetto di genere" è stato il tema del primo appuntamento che si è svolto a novembre, mentre il secondo s'intitola: "Scambismo, poliamore e relazioni aperte".

Appuntamenti gender nelle scuole

Le proteste della Lega

"Bisogna fermare questa deriva, qui nessuno è bigotto ma non si può utilizzare la legittima e sacrosanta educazione alla sessualità come grimaldello per infarcire la testa dei nostri giovani di concetti ambigui e false credenze", insiste comunque la Ceccardi. Cecilia Cappelletti, capogruppo Lega nel consiglio comunale di Pontassieve e consigliere della Metrocittà, rincara la dose. "L'incontro pubblico vuole essere, più che un momento informativo ed educativo, una delle scelte di campo, o per meglio dire 'di curva', che dovremmo essere chiamati a fare in questo mondo di sempre più marcate polarizzazioni".

Le due esponenti leghiste etichettano il Pd come un movimento che preferisce rincorrere "questioni marginali che sollevano abbastanza scandalo da attirare l'attenzione, spendendo soldi pubblici che avrebbero potuto trovare ben altro e più proficuo impiego. Vuoi mettere parlare di scambio di coppia o di menage a trois, piuttosto che di trasporti e scuola? Sono queste, quindi, le domande del futuro cui sono interessati i nostri giovani?".

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