Terremoto ai Campi Flegrei, trema anche Napoli: gente in strada

Il terremoto, di magnitudo 3.4, è stato avvertito in tutta la zona dei Campi Flegrei e a Napoli. Gente in strada a Pozzuoli

Terremoto ai Campi Flegrei, trema anche Napoli: gente in strada
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Una nuova forte scossa di terremoto si è verificata nei Campi Flegrei questa mattina, 3 marzo 2024, alle 10.01.

Il sisma, di magnitudo 3.4 con epicentro Bagnoli, è stato sentito in maniera netta non solo nei quartieri occidentali di Napoli ma un po’ in tutta la città partenopea. Nell'area di Pozzuoli alcune persone sono scese in strada per la paura. La scossa è stata avvertita in maniera nitida dalla popolazione perché, come riporta l’Ingv (l'Istituto Nazionale geofisica e vulcanologia), molto superficiale (appena 2,9 km di profondità).

In una nota, la Protezione Civile ha spiegato che "a seguito dell’evento sismico registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle ore 10.01 di oggi, 3 marzo, nei Campi Flegrei in mare sulla costa antistante il Comune di Bagnoli, con magnitudo 3.4, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile. La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle prime verifiche non risulterebbero danni a persone o cose".

"Abito a Fuorigrotta e si è sentita molto forte. Ero sul letto. Ho sentito tremare tutto. Ho avuto un po' di paura ma non scendo in strada", ha raccontato Gennaro che vive a Fuorigrotta. "Colleghi di lavoro - ha continuato - mi dicono che il terremoto è stato sentito anche in altre zone come Pianura e Cavalleggeri".

"Fortissima. Credo- ha invece spiegato Rosaria che abita nel quartiere di Bagnoli- che ce ne siano state due perché appena sembrava finita ne è iniziata un’altra. Forse è solo una mia impressione. Casa per aria. Tutto si muoveva. È stato terribile. Sono rimasta immobilizzata dalla paura. Qualcuno è sceso in strada. Io no. Sono rimasta impietrita".

Daniele, che abita nella zona di Mergellina, ha raccontato: "Ero a letto, ho sentito scricchiolare tutti i muri di casa. Il letto ha iniziato a tremare distintamente. I miei gatti, ne ho due, si sono allarmati e sono scappati verso la porta. Poi per fortuna dopo qualche secondo è finito tutto". Diversi anche i commenti postati sui social da parte di cittadini che hanno avverito il terremoto.

Uno sciame sismico era stato registrato nella serata di ieri, sempre nell'area dei Campi Flegrei. La scossa più forte è stata avvertita alle 23.03 nella zona della Solfatara ed ha avuto una magnitudo 1.7.

Le parole di Giuseppe Mastrolorenzo

In una intervista al Corriere della Sera Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo e primo ricercatore dell’Ingv ha affermato che il rischio vulcanico nei Campi Flegrei "è permanente e imprevedibile". Mastrolorenzo ha evidenziato che c’è una sostanziale ripresa del fenomeno, "dopo un momento di rallentamento a fine dello scorso anno, che peraltro rappresentava una singolarità. È ricominciato il sollevamento del terreno, la roccia è sollecitata e ci sono questi terremoti".

L’esperto ha, poi, spiegato che con la circolazione dei fluidi "c’è un rilascio di gas". In pratica, le sue parole, "più rapido il sollevamento del suolo, più intensa è l’attività sismica". Al momento, ha proseguito Mastrolorenzo, il terreno si sta sollevando di "10 millimetri al mese, in media. Al Rione Terra di Pozzuoli, l’area più l’area più interessata dal bradisismo, dal 2005 ad oggi è stato verificato un sollevamento di un metro e 21 centimetri. Parliamo del livello più alto mai raggiunto da quando monitoriamo quell’area. Ovvero dalla crisi degli anni Ottanta".

L’esperto ha anche spiegato il perché la profondità di questi terremoti è relativamente bassa, intorno ai 4 km. Il vulcanologo ha, infatti, evidenziato che in quella zona c’è quella che si può definire come la "deformazione importante dei Campi Flegrei, che si snoda in un raggio di circa 3 chilometri dal centro di Pozzuoli".

Mastrolorenzo ha anche dichiarato che i sistemi vulcanici "sono complessi" e le variabili "sono tante". "L’evoluzione del rischio vulcanico- ha aggiunto- potrebbe essere molto rapida e imprevedibile. E non sappiamo esattamente dove si trovi il magma e quali siano le sue proprietà. E, inoltre, se il sistema di monitoraggio sarà in grado di indicarci la possibile evoluzione".

L’esperto ha anche ammesso di ritenere che in qualunque momento bisogna essere pronti per una "rapida evacuazione". "Il bradisismo- ha proseguito- è un fenomeno insidioso. Anche gli esperti a volte sono suggestionati dal fatto che sia un termometro del vulcano. Ma noi non siamo certi della correlazione. Non abbiamo una statistica". Per questo motivo il rischio è "permanente".

Il vulcanologo ha infine evidenziato che in base a queste motivazioni la Commissione grandi rischi "ha voluto vederci chiaro e approfondire. Bene ha fatto il ministro Musumeci a sostenere che il piano va rivisto. E io ne sono più che convinto".

Secondo l’esperto è necessario mettere in salvo la popolazione "rapidamente con vie di fuga, in un paio d’ore. Anche via mare e nella malaugurata ipotesi di una mancata previsione di una eruzione". Per l'esperto è necessario ragionare su un sistema di sicurezza che punti innanzitutto "sulla prevenzione".

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