Orrore ad Alessandria, ammazza moglie e figlio poi va nella casa di riposo, uccide la suocera e si toglie la vita

Ingegnere 67enne accoltella moglie e figlio, poi va nella casa di riposo dove uccide anche la suocera. Infine si suicida. L'allarme è stato dato dalle suore dell'Istituto Madre Teresa Michel

Orrore ad Alessandria, ammazza moglie e figlio poi va nella casa di riposo, uccide la suocera e si toglie la vita
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Strage familiare questa mattina ad Alessandria, dove un uomo ha ucciso la moglie, il figlio, la suocera e poi si è suicidato. A lanciare l’allarme sono state le suore della casa di riposo Madre Teresa Michel di piazza Divina Provvidenza, nel quartiere Orti, dove la vittima più anziana era ospite.

Secondo le prime indiscrezioni Martino Benzi, ingegnere 67enne residente ad Alessandria e titolare di uno studio di progettazione e realizzazione di siti web, era andato a trovare la suocera, per poi colpirla con un coltello e togliersi la vita. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, hanno scoperto i due cadaveri dell'omicida e della suocera, l'80enne Carla Schiffo. Gli inquirenti hanno subito pensato a un classico omicidio-suicidio ma, quando hanno cercato di rintracciare i famigliari dell'uomo, hanno scoperto che la moglie non era andata al lavoro e che il figlio non si trovava a scuola. A quel punto, i militari dell’Arma sono andati a casa loro e, sfondata la porta, hanno trovato i corpi senza vita della moglie Monica Berta, impiegata di 55 anni, e del figlio Matteo, studente dell'Itis Alessandro Volta. Sui loro corpi sono state rinvenute delle ferite che sono compatibili con quelle provocate da un’arma da taglio. La moglie di Benzi lavorava da anni a Valenza come impiegata del gruppo Damiani, storica azienda di gioielleria. Negli scorsi anni si era ammalata di leucemia, ma grazie al trapianto di midollo osseo si era salvata ed era tornata a condurre una vita pressochè normale. I colleghi di lavoro, che non riescono a credere all'accaduto, la descrivono attraverso i social come sensibile e forte, e sottolineano che nulla poteva fare immaginare quanto è successo questa mattina

Pare che Martino Benzi abbia ucciso il figlio nel sonno e che abbia usato lo stesso coltello per ammazzare tutte e tre le vittime. Su questo punto, però, gli investigatori mantengono il massimo riserbo. Intanto, mentre si cerca di risalire al movente della strage familiare, i Carabinieri si stanno concentrando sulla personalità dell'omicida-suicida, che avrebbe lasciato un messaggio per spiegare quanto avvenuto. All'origine della strage, un crescente disagio personale, che lo avrebbe portato a pensieri autolesionistici. Forse, proprio il pensiero di abbandonare la famiglia in condizioni di difficoltà, l'avrebbe spinto a coinvolgere nella sua furia omicida anche i parenti.

In un blog personale, ancora in rete, l’uomo era solito raccontare alcuni aspetti della sua vita in riferimento alla famiglia e al figlio. Nel suo diario virtuale parlava spesso di quel bambino avuto quando aveva 50 anni, e scriveva agli utenti di “non stupirsi dei contenuti stranamente incongrui per il pacato gentiluomo che dovrei e vorrei essere". Una riflessione, tra le altre, alla luce dei fatti oggi suona tristemente premonitrice: "Sono costretto a pensare tre volte a ciò che scrivo e che rimarrà per sempre reperibile nei meandri del web". Il 13 marzo 2012, Benzi raccontava del primo dentino caduto al primogenito: "Il padre annuncia l'evento che tutto il pianeta attendeva in preda alle ambasce. Il primo dentino è caduto e aspetta sotto il cuscino che la fatina dei dentini compia il suo dovere". Parlando di sé diceva che gli piaceva raccontare e scrivere. "Ho incominciato a farlo seriamente il giorno in cui mio figlio ha compiuto diciotto mesi e all'inizio era la trascrizione delle favole raccontate a lui, poi sono diventate storie per quando fosse stato più grande. Avete presente "Morfologia della fiaba" di Vladimir Propp? Visto che dall'ultima glaciazione si diventa adulti con questo tipo di racconti, il papà voleva contribuire personalmente a dissestare l'equilibrio psichico del pupo. Peccato che i romanzi per ragazzi incominciati pensando a lui avanzino molto lentamente nel mio hard disk e ben difficilmente saranno pronti prima che il pargolo vada al liceo e, forse, allora, non gli piaceranno nemmeno un po’”.

Intanto, in queste ore in cui la comunità alessandrina è sotto choc, le Piccole suore della Divina Provvidenza, fondate dalla Beata madre Teresa Michel, esprimono profondo dolore per la tragedia avvenuta questa mattina nel loro istituto. "Ilgesto estremo, violento e inspiegabile avvenuto nel nostro giardino ci ha tutte lasciate sgomente e senza parole", si legge in una nota ufficiale, dopo l'omicidio-suicidio.

"Mentre esprimiamo massima vicinanza e le condoglianze più sincere alla famiglia dei deceduti così profondamente colpita - sono le parole di suor Natalina Rognoni, superiora provinciale, dopo l'omicidio-suicidio all'istituto -, assicuriamo le nostre preghiere di suffragio e, per quanto di nostra competenza, la totale collaborazione alle forze dell'ordine e all'autorità giudiziaria affinché si possa fare presto piena luce su questa dolorosa vicenda".

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