I TheBorderline hanno probabilmente capito la gravità di quanto hanno fatto visto che, a una settimana dall'incidente, hanno deciso di interrompere le attività del collettivo. Attenzione: non hanno annunciato la chiusura dei canali che, quindi, fino a decisione contraria della piattaforma continuerà a monetizzare con i video ancora caricati. Hanno semplicemente detto che non creeranno altri contenuti: ed è il minimo, visto che proprio durante una di quelle realizzazioni è morto un bambino di 5 anni. Il testo, evidentemente consigliato da un avvocato, è stato caricato come video di 40 secondi su YouTube e ha già avuto migliaia di visualizzazioni. Ma stando a quanto trapela da ambienti vicini ai giovani del collettivo, alcuni di loro avrebbero lasciato Roma per paura di ritorsioni a seguito delle minacce.
Proprio dai social, quello strumento che i ragazzi sembravano maneggiare con così grande abilità, ora sarebbero intimoriti, perché da lì arriva gran parte della mole di insulti, e non solo, conseguenti all'incidente di Casal Palocco. È il chiaroscuro della popolarità, che finché la ruota gira bene regala fama, soldi e successo. Quando poi questa ruota si ingrippa per un episodio gravissimo, come quello che li ha visti protagonisti, allora mostra il suo lato più brutale. Certo, nessuno è in diritto di minacciare di morte il prossimo ma l'incidente che ha vista coinvolta la Lamborghini Urus guidata dal leader del collettivo, con a bordo gli altri componenti, durante la realizzazione dell'ennesimo video, ha colpito profondamente l'opinione pubblica.
Per questa ragione, Matteo Di Pietro, che guidava il Suv, pare abbia deciso di lasciare Roma e di andare a vivere insieme alla famiglia in una città di provincia, comunque non distante dalla Capitale. Questo è quanto riporta la Repubblica, secondo la quale un altro dei componenti, quel Vito Loiacono che subito dopo lo schianto è corso sui social a dire che lui non ha mai guidato quella macchina, sarebbe addirittura all'estero. Su conducente, intanto, sono state disposte analisi tossicologiche più approfondite per verificare con maggiore precisione i livelli di sostanze stupefacenti nel suo sangue, dopo che durante le indagini condotte in pronto soccorso ne erano state trovate tracce.
Prosegue anche l'ascolto dei testimoni da parte degli agenti della polizia locale, che vogliono acquisire quante più informazioni possibili in parallelo con le perizie che si stanno effettuando sui telefoni degli occupanti dell'auto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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