I punti chiave
La perizia sulla scomparsa e la morte di Liliana Resinovich, più che sedare gli animi in ansia per quello che è stato il destino della donna, solleva tantissimi dubbi anche alla luce di quello che si sa e delle ipotesi che se ne possono trarre.
Secondo la perizia infatti, Lilly sarebbe morta alcune decine di ore prima del suo ritrovamento. Tuttavia la donna era scomparsa settimane prima: Resinovich si era allontanata da casa, a Trieste, la mattina dal 14 dicembre 2021 pare per alcune commissioni. Inquadrata da alcune telecamere di sorveglianza, avrebbe detto al sedicente amante Claudio Sterpin di doversi recare in un negozio di telefonia. Dove però non sarebbe mai arrivata.
Il 5 gennaio 2022, il corpo di Lilly è stato invece trovato nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico ricoperto da sacchi. Il giallo sembra non trovare ancora una soluzione.
Le ipotesi dopo la perizia
Poche settimane dopo il ritrovamento del cadavere, a fine gennaio, le forze dell’ordine hanno sequestrato nella casa di Lilly una chiave con un portachiavi a forma di cuore. Tuttavia non è stato stabilito ancora cosa aprisse. La chiave era in un ripiano basso dell’armadio, tra le borse e dentro una scatola.
Quarto Grado ha visitato la vecchia casa in cui Liliana ha abitato a Roiano. L’appartamento è vuoto e Marina, la dirimpettaia, ha affermato di non aver sentito rumori sospetti nei giorni della scomparsa, ma di aver avuto ugualmente l’istinto di andare a controllare se la porta fosse aperta, trovandola invece chiusa.
Alla luce delle indagini, aperte per suicidio e per sequestro di persona, la perizia aprirebbe a due ipotesi differenti: o Lilly si è suicidata dopo essersi rifugiata in qualche luogo ancora sconosciuto per quasi tre settimane, oppure è stata sequestrata e tenuta prigioniera per quel tempo.
Cosa manca davvero in casa
All’indomani dell’inizio delle indagini, il marito Sebastiano Visintin aveva raccontato a Quarto Grado che in casa non trovava alcune cose: delle borse, un salvadanaio con monete da 1 e 2 euro che Lilly collezionava dal momento del cambio di moneta dalla lira, un costume tirolese. Sebastiano aveva parlato anche di 7mila euro in contanti, ma ora fa marcia indietro, almeno per quanto riguarda questa cifra.
“Ho sparato cifre a caso perché ero inc…”, ha raccontato a Quarto Grado.
L’uomo si è giustificato affermando di essere stato mosso dall’irritazione per la curiosità di Claudio nei confronti della sua personale situazione economica. Borse e costume però sarebbero ancora mancanti, avallando così l'ipotesi di allontanamento volontario da parte della donna: non mancherebbe però denaro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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