Prima la uccide e poi la nasconde nel carrello: vent'anni al killer di Michelle Causo

È stato condannato a 20 anni il giovane accusato di aver ucciso Michelle Causo: è la massima pena per un minore con il rito abbreviato

Prima la uccide e poi la nasconde nel carrello: vent'anni al killer di Michelle Causo
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Il tribunale per i minorenni di Roma si è pronunciato sulle responsabilità relative a un delitto che ha avuto un particolare impatto per l'opinione pubblica. È arrivata infatti oggi la condanna a 20 anni di reclusione per il 18enne di origine cingalese che, da minorenne, uccise Michelle Causo, abbandonandone il corpo straziato nei pressi dei cassonetti per i rifiuti a Primavalle, trasportandolo in un carrello della spesa. Il delitto sconvolse profondamente il Paese, sia per le modalità del ritrovamento del corpo di Michelle - fu un passante a notare il carrello che grondava sangue e la notizia venne data in diretta a "Chi l'ha visto?" - sia per la giovane età di vittima e assassino.

L’omicidio avvenne il 28 giugno 2023, quando il giovane, reo confesso e oggi riconosciuto come colpevole, era ancora minorenne: per questa ragione si è potuto avvalere del rito abbreviato e quindi il massimo della pena è per lui 20 anni, non 30 come aveva sollecitato inizialmente il pm della procura per i minorenni di Roma. “Record. Si tratta di un record: il massimo da questo tribunale”, ha chiosato con la moglie Gianluca Causo, papà di Michelle. Le ipotesi di reato contestate erano l’omicidio aggravato dalla premeditazione, l’occultamento e il vilipendio di cadavere: Michelle era stata colpita da diverse coltellate in un appartamento e il suo corpo era stato successivamente trasportato fuori.

Prima della sentenza, in collegamento via internet dal carcere di Treviso dov’è detenuto, il killer ha letto una lettera per chiedere perdono ai genitori di Michelle, che da sempre si battono per ottenere giustizia, esprimendo anche l’intenzione di seguire un percorso di riabilitazione: "Sono consapevole di aver commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto ma non ho premeditato l’omicidio”, ha detto il 18enne. Tuttavia i giudici gli hanno riconosciuto l’aggravante della premeditazione.

Si è sfogata alla lettura della sentenza, annunciando la volontà di continuare a occuparsi della propria famiglia, Daniela Bertoneri, mamma di Michelle: “Oggi con questa sentenza riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”, ha commentato.

Fanno eco i legali della famiglia della vittima: “Siamo soddisfatti per i genitori ma è comunque una soddisfazione effimera perché la ragazza non c'è più. È andata come speravamo che andasse e siamo contenti per l'esito del giudizio”, ha chiarito l’avvocato Antonio Nebuloso.

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