"Era come rubare". L'orrore del "mostro del Circeo"

In un'intervista rilasciata al Corriere, Angelo Izzo parla dei suoi crimini: "Ho commesso stupri e ho ucciso alcune donne, l'ho fatto con lo stesso spirito con cui mi potevo impadronire di denaro o gioielli"

Angelo Izzo nel 2007
Angelo Izzo nel 2007
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La cronaca italiana si riempie sempre più spesso di casi di femminicidio, alcuni di questi particolarmente cruenti ed efferati. A parlarne è un soggetto inatteso, vale a dire Angelo Izzo, conosciuto come "mostro del Circeo". Intervistato dal Corriere della Sera, Izzo ha spiegato che cosa rappresenta per lui la figura femminile e che significato abbiano avuto, nella sua mente, gli stupri e gli omicidi commessi.

Chi sono gli autori dei femminicidi

Proprio Izzo, nel corso dell'intervista, vuole dare una definizione di chi sono gli autori dei femminicidi. Si tratta, a suo dire, di "miserabili". "Mi danno idea di quei tipi che pigliano gli schiaffi al bar, poi vanno a casa e se la prendono con le loro donne, magari con i figli", spiega. "Quando ero ragazzo ho commesso stupri e ho ucciso alcune donne ma l'ho fatto con lo stesso spirito con cui mi potevo impadronire di denaro o gioielli. Odio la società patriarcale. Chiunque mi conosce sa che non ho niente del misogino. Detto questo forse in un'età della mia vita sono stato un predatore", aggiunge.

Il mostro del Circeo passa poi a illustrare il suo personale codice del killer. "Credo di aver avuto sempre un mio personalissimo codice", dichiara. "Un tempo ero orgoglioso di essere stato un estremista di destra romano degli anni Settanta. Mi piacevano molto i marsigliesi di Albert Bergamelli e la 'banda delle belve' di Paolo Oldofredi ma ora di quel mondo non c’è più niente. Anche la malavita romana è finita", aggiunge. "Per non sembrare un vecchio nostalgico di tempi e regole che magari esistevano solo nella mia testa devo dire che mi piacciono i cinesi e i nigeriani, ragazzi seri".

Chi è Angelo Izzo

Figura forse poco conosciuta dai più giovani, Angelo Izzo è un soggetto divenuto purtroppo noto per i massacri commessi nei confronti di giovani donne. Insieme ai compagni Gianni Guido e Andra Ghira, si rese autore di quello che è passato alla storia come Massacro del Circeo. Erano gli anni '70. Il 29 settembre del 1975, Izzo e i suoi amici si incontrarono con Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze di 17 e 19 anni, invitandole nella villa di Ghira, al Circeo. Lì le intrappolarono, drogarono, violentarono e massacrarono. Una mattanza durata ore e ore. Le giovani vennero successivamente rinchiuse all'interno del bagagliaio dell'auto del padre di Guido e lì furono ritrovate. Donatella Colasanti era ancora viva, e i suoi lamenti attirarono l'attenzione di un metronotte. Non ci fu nulla da fare, invece, per Rosaria Lopez.

Riuscito più volte a evadere, Izzo si è responsabile anche di altri crimini, quello di Ferrazzano.

Nel 2005 uccise Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, rispettivamente moglie e figlia di un ex affiliato della Sacra Corona Unita.

Per i suoi crimini, Izzo deve scontare due condanne all'ergastolo.

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