Torino, 12enne violentata nei bagni della stazione. Arrestato un 20enne

La ragazzina ha raccontato agli investigatori di essere stata costretta anche fumare marijuana. Sul suo cellulare sono state trovate chat a sfondo sessuale con uomini adulti. Indaga la polizia

Torino, 12enne violentata nei bagni della stazione. Arrestato un 20enne
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A soli 12 anni sarebbe stata costretta ad avere un rapporto intimo con uno sconosciuto nei bagni della stazione di Torino Porta Nuova. Un episodio traumatico e che ha portato all'arresto di un ventenne con l'accusa di violenza sessuale su minore. Sentito dagli inquirenti, l'indagato si è difeso: "Non pensavo avesse 12 anni, sembrava molto più grande. Non l'ho mai costretta". Una versione che non ha convinto il pm Barbara Badellino, titolare dell'inchiesta, la quale ha chiesto e ottenuto il carcere per il giovane.

La ricostruzione

Come anticipa il quotidiano La Stampa, i fatti risalgono allo scorso a luglio. Sarebbero stati due turisti olandesi ad allertare la polizia, dopo aver sentito alcuni gemiti provenire dai bagni dell'area ristorante nella stazione ferroviaria. "Ci siamo spaventati", racconteranno ai poliziotti. Quando gli agenti della Polfer arrivano sul posto, la porta del bagno è ancora chiusa. Bussano con insistenza per farsi aprire. Il primo a uscire è il ragazzo di vent'anni. Dietro di lui, a testa bassa, c'è la dodicenne: "Scusate. - ripete - Chiedo scusa. Non volevo disturbare". Da qui l'inzio di un film dell'orrore.

La prima versione della ragazzina

Sentita dagli investigatori, la ragazzina ricostruisce cosa è accaduto: "Quel pomeriggio sono uscita da casa dei nonni e sono andata a Porta nuova per incontrare dei ragazzi che conosco. Sono stata ai giardini con loro e poi al centro commerciale con un ragazzo di 15 anni. Sono amici di un mio compagno di scuola". Poi l'incontro con il ventenne: "Quando sono tornata a Porta nuova ho visto questo ragazzo che mi fissava. Gli ho detto di avere 13 anni, non dodici. Mi ha offerto un gelato. Mi ha detto che aveva 18 anni. Abbiamo fatto una passeggiata. Poi siamo andati nel bagno della stazione. I miei genitori non sanno niente dei miei rapporti sessuali".

La seconda versione

Tre settimane dopo, quando la dodicenne parla con un'assistente sociale, la vicenda prende un'altra piega. "Quel ragazzo mi ha obbligata a fumare marijuana. - rivela - Mi ha costretta ad andare nel bagno. Mi ha obbligata a farlo con lui. Non l’ho detto subito perché avevo paura di lui". La madre ne è certa: "Con l'assistente sociale è riuscita ad aprirsi e a raccontare la verità".

Il ventenne

Diversa, invece, la versione fornita dal ventenne. L'indagato, difeso dall'avvocato Stefania Giordano, sostiene che sia stata la ragazzina ad avvicinarlo: "Siamo andati nel bagno insieme e lo abbiamo fatto. Non l'ho costretta". Ma l'ipotesi di un eventuale consenso da parte della minore è del tutto irrilevante, trattandosi di una bambina. "È vulnerabile, - precisa il gip - sia per l’età che per l’evidente immaturità emotiva e sentimentale, oltre che sessuale". Ma non è tutto.

Le chat: "Incontri con uomini adulti"

Quel pomeriggio di luglio, la mamma della ragazzina ha fatto un'altra drammatica scoperta. Sul cellulare della figlia ha trovato alcune chat a sfondo sessuale. La 12enne avrebbe concordato incontri intimi con alcuni sconosciuti nei bagni del centro commerciale o della stazione ferroviaria. "Quel giorno ho lasciato mia figlia da mia madre. Non è tornata. - è il racconto della donna -Ho mostrato alla polizia il suo cellulare. Ero preoccupata per lei. Avevo trovato diversi messaggi dove si allude a rapporti che avrebbe avuto con adulti.

Da quel giorno le ho tolto il telefono". Ora la polizia sta tentando di risalire al profilo di questi uomini adulti che avrebbero adescato la minore. Restano l'amarezza e lo sconcerto di fronte a una vicenda con ancora molti punti da chiarire.

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