Accoglienza al collasso in Sardegna, i migranti restano in nave

I 1258 migranti portati sul porto di Cagliari dalla Guardia Civile Spagnola resteranno sull'imbarcazione perché i centri d'accoglienza della Sardegna sono strapieni

Accoglienza al collasso in Sardegna, i migranti restano in nave

Il sistema dell’accoglienza dei migranti in Sardegna sta andando al collasso. Stamane è approdata a Cagliari una nave della Guardia civile spagnola che, dopo due giorni di navigazione, ha portato in salvo 1258 migranti provenienti dalle coste della Libia. I centri d’accoglienza dell’Isola sono pieni e la Prefettura non riesce a soddisfare le richiesta di accoglienza che arrivano dalle quattro province, sia dai comuni sia dalle società private.

Per questo motivo, si legge su La Stampa, le operazioni di sbarco sono state rallentate e, probabilmente, passeranno tre giorni prima che i 1258 profughi (68 donne e 232 bambini) della nave Rio Segura scendano dalla nave. Secondo la nuova procedura di identificazione, infatti, i controlli e il fotosegnalamento devono avvenire prima di scendere dall’imbarcazione. Oggi i moli del porto di Cagliari erano occupati e la Protezione civile di Cagliari ha adibito il terminal destinato alle crociere a centro di identificazione per la prima accoglienza.

“Le operazioni potrebbero andare avanti per tre o quattro giorni - spiega il questore Danilo Gagliardi - La struttura rimarrà in funzione finché non riusciremo a identificare tutti, come prevede la nuova direttiva ministeriale”. Nell’attesa i 1258 profughi resteranno a bordo della nave in un porto blindato per decisione del prefetto Giuliana Perrotta.

“La situazione sta degenerando - dice Omar Zahed, portavoce della comunità islamica della Sardegna - L’accoglienza è improvvisata, non è possibile che quando i profughi arrivano qui ancora non si sappia dove trasferirli. Purtroppo non riusciremo a fermare il flusso, è ora che ci si organizzi per bene”.

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