"Ambiente umiliante": la bordata degli ex dipendenti contro Gardaland

La chiusura anticipata di 13 attrazioni del parco divertimenti continua a suscitare polemiche

"Ambiente umiliante": la bordata degli ex dipendenti contro Gardaland

Continua a tenere banco anche nelle ultime ore la questione relativa alla chiusura anticipata, rispetto quindi ai consueti orari, di ben 13 attrazioni di Gardaland a causa della mancanza di personale.

Stanno infatti iniziando a comparire sul web, sempre più numerose, le testimonianze di alcuni ex addetti ai lavori. Stando al racconto di questi ultimi, il fulcro del problema non sarebbe tanto la mancanza di disponibilità a lavorare da parte degli stagionali, quanto il fatto che le condizioni lavorative ad essi imposte dal parco di divertimenti siano svantaggiose e inaccettabili.

Gardaland aveva annunciato nei giorni scorsi delle limitazioni all'accesso per 13 delle sue attrazioni, con chiusura anticipata dalle 23:00 alle 19:00, a causa, come dichiarato sui social, di una "forte carenza di lavoratori stagionali che sta sperimentando il settore turistico". Una scelta che, specie in concomitanza con la pubblicazione delle proposte relative alla stagione estiva, aveva provocato il forte disappunto di numerosi turisti e appassionati.

"Gardaland appartiene alla multinazionale inglese Merlin Entertainment, fatturati miliardari e utili da centinaia di milioni l'anno", spiega su Facebook Alessandro Gilioli di Radio Popolare, il quale si è occupato di raccogliere alcune testimonianze di ex lavoratori della struttura. Una premessa che dovrebbe far pensare a retribuzioni e condizioni lavorative quantomeno accettabili. Dai racconti fatti dagli ex addetti, pare tuttavia evincersi il contrario.

"Lo stipendio medio di un animatore di Gardaland a tempo pieno è inferiore a mille euro al mese", scrive infatti qualcuno, e per un lavoro che prevede"turni lunghi e massacranti", tanto che "ti fanno lavorare 70 ore a settimana". C'è anche chi riferisce di un "ambiente stressante e umiliante", nonché di un contratto di lavoro che, rispetto a quanto inizialmente proposto,"non viene onorato".

Una delle testimonianze raccolte da Gilioli denuncia "molte offese verbali per istigarti a fare di più", mentre per quanto concerne le generali condizioni lavorative, "che ci siano 40 gradi o che ci sia il diluvio, i dipendenti devono stare fuori senza potersi riparare" e addirittura, racconta un altro ex impiegato, "ti mandano le guardie a controllare i propri zaini, come fossimo criminali".

Anche nel momento di conclusione del rapporto lavorativo le cose non andrebbero meglio: "Quando vogliono ti mandano via senza un valido motivo (offendendoti)". Di certo si tratta di una polemica che avrà ulteriori strascichi anche nei prossimi giorni.

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