In arrivo videogame "anti-israeliano" che inneggia alla lotta armata palestinese

Il videogame incriminato sarà disponibile a dicembre sulla principale piattaforma web per giochi virtuali, ma Israele punta a bloccarne l'uscita

In arrivo videogame "anti-israeliano" che inneggia alla lotta armata palestinese
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A dicembre farà capolino su Steam, la più grande piattaforma mondiale di giochi in streaming, un videogame bollato come "jiihadista" e "anti-israeliano". Il gioco incriminato è infatti pieno di contenuti esplicitamente ammiccanti alla causa della lotta armata palestinese contro lo Stato ebraico. Anche la copertina del gioco inneggia alla guerra contro Israele, in quanto raffigura un palestinese inginocchiato con il volto coperto dalla kefia, mitra in pugno e sullo sfondo la Moschea di al-Aqsa.

Il videogame in questione, dal titolo "I cavalieri della moschea di al-Aqsa", è stato realizzato in quasi dieci anni di lavoro da Nidal Nijm, uno sviluppatore brasiliano figlio di un ex militante di Al Fatah riparato nel Paese sudamericano dopo la guerra in Libano del 1982. La trama della sua creatura vede al centro il protagonista virtuale Ahmad al Falastini, con alle spalle 5 anni di carcere e "torture" subite per mano degli israeliani e che vuole vendicarsi dello Stato ebraico per la morte dei propri familiari, rimasti uccisi sotto un bombardamento effettuato dalle truppe di Gerusalemme.

I giocatori dovranno quindi aiutare questo miliziano anti-sionista a "sterminare" il maggior numero possibile di soldati di Tsahal, avendo a disposizione un vasto campionario di armi: fucili a ripetizione, coltelli, granate, razzi. Nel gioco, gli attacchi condotti dal protagonista contro le truppe israeliane sono costantemente accompagnati in sottofondo dall'urlo "Allahu akbar" (Allah è grande), che è ormai divenuto il grido di battaglia degli attentatori jihadisti nel mondo.

Ogni volta che il giocatore riesce a uccidere un militare di Gerusalemme compaiono sullo schermo messaggi di congratulazioni, mentre in caso di fallimento dell'attentato si apre invece una schermata che presenta una mano insanguinata, una pistola e un coltello abbandonato sulla bandiera palestinese, oltre a una didascalia che recita entusiasticamente: "Sei diventato un Martire. Rallegrati o madre del martire, prepara tuo figlio per il matrimonio (in paradiso), diffondi la rabbia contro l'oppressore, la sua ingiustizia deve essere fermata".

Per lo sviluppatore Nijm, il suo videogame punta a trasformare chiunque prenderà in mano il joystick in un "combattente per la libertà", oltre che a rimuovere lo stereotipo per cui gli arabi sarebbero tutti malvagi e perversi L'inventore ha poi negato ogni significato violento od offensivo della sua creazione, rimarcandone al contrario la valenza quasi didattica: "Il gioco non è in alcun modo discriminatorio o antisemita, in questo gioco non si spara a civili, a donne o bambini, anziani ma solo ai soldati. La trama di questo gioco è una storia fittizia ispirata a fatti reali. Contiene soltanto la rappresentazione virtuale del movimento di resistenza palestinese contro l'occupazione".

L'annuncio della prossima comparsa su Steam del gioco in questione ha subito indignato l'opinione pubblica nello Stato ebraico. Diversi deputati della Knesset hanno immediatamente esortato le autorità del Brasile, dove risede Nijm, a bloccare l'uscita del videogame, mentre molti commentatori denunciano gli effetti esplosivi che saranno prodotti sulle menti più fragili dai contenuti esplicitamente sanguinosi dello stesso.

Luc Bernard, noto sviluppatore di videogiochi, ha quindi commentato la vicenda stroncando le creazioni virtuali che inneggiano al sangue: "Noi siamo il pilastro dell'industria dell'intrattenimento e dunque responsabili di ciò che potrebbe ispirare una ricaduta nel mondo reale".

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