È esplosa la "bomba" migranti In 5 anni sbarcati in 659mila

La stagione autunnale si è aperta con un insolito trend in rialzo del numero dei barconi approdati a Lampedusa: sull'isola adesso è emergenza, mentre dalla Tunisia continuano a partire i barconi

È esplosa la "bomba" migranti In 5 anni sbarcati in 659mila

Una volta l'arrivo dell'autunno per Lampedusa significava la fine della principale stagione lavorativa. I turisti salutavano l'isola, molto abitanti dovevano quindi attendere diversi mesi prima di ritrovare il lavoro. Oggi è il contrario: quando il mare inizia ad agitarsi, i lampedusani tirano un sospiro di sollievo. E questo perché l'emergenza migratoria inizia a ridimensionarsi.

Più le condizioni meteo non sono delle migliori, meno barconi si scorgono all'orizzonte. Era così almeno fino all'anno scorso. In questo 2020 sta andando diversamente. A inizio novembre, secondo i dati del Viminale, sono arrivati irregolarmente in Italia 3.577 migranti. Buona parte di essi sono passati da Lampedusa. Per dare l'idea, in tutto il mese di settembre sono approdati 4.386 migranti. Vuol dire che a novembre si potrebbero vedere, se l'attuale trend dovesse confermarsi, più ingressi rispetto all'ultimo mese della stagione estiva.

Il confronto con gli ultimi anni è impietoso: nel novembre del 2019 sono arrivati in Italia 1.232 migranti, nel 2018 invece il dato si è fermato sotto i mille. Ma a rendere meglio l'idea dell'aria che si respira a Lampedusa, è il trend visto dal primo al 5 di novembre. In quattro giorni sull'isola sono approdate irregolarmente 2.462 persone. Una cifra che ha subito fatto scattare un'autentica emergenza. In un video postato su Facebook dall'ex ministro Matteo Salvini, si vede uno dei barconi arrivati sull'isola in cui alcuni migranti a bordo sembrano festeggiare l'arrivo in Italia.

Di punto in bianco il locale centro di accoglienza di contrada Imbriacola ha iniziato a non avere più posti a disposizione. È partita una corsa contro il tempo per trovare sistemazioni alternative, in primo luogo trasferendo diversi gruppi di migranti sulla nave Suprema, utilizzata dal Viminale per ospitare in quarantena gli ultimi arrivati. Altri sono stati indirizzati invece verso Porto Empedocle e, da qui, smistati in altre strutture d'accoglienza siciliane.

L'emergenza è stata resa ancora più difficile in quanto ha colto di sorpresa tutti, anche gli stessi abitanti di Lampedusa. Nessuno si aspettava un'impennata così repentina del numero degli sbarchi, specialmente nel pieno della stagione autunnale. Quel sospiro di sollievo arrivato con il sopraggiungere del maltempo è durato molto poco. L'aumento degli approdi di questo inizio mese si ripercuote anche nei dati riguardanti il 2020: dal primo gennaio ad oggi sono arrivati 30.780 migranti irregolari. Cifra in grado di far gonfiare anche quella dell'ultimo quinquennio, dove dal 2014 al 2019 è stato registrato l'arrivo di 659.588 immigrati.

Quel trend che non diminuisce

Sorge spontanea la domanda: come mai, nonostante condizioni del mare non ottimali, si continua a sbarcare? Anche perché dopo il boom di inizio mese, la situazione non è cambiata: soltanto ieri il Viminale ha reso noto l'arrivo irregolare nel nostro territorio di altre 206 persone. Buona parte dei barconi arrivati proviene dalla Tunisia. Ed è qui che sorge il principale problema. Le autorità del Paese nordafricano non riescono (o non vogliono) a limitare le partenze. Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese nei giorni scorsi ha dato la colpa ad aspetti geopolitici che vedono la Tunisia alle prese con gravi crisi interne.

Una verità solo parziale. Perché ad ogni modo a Tunisi è stanziato un governo regolarmente operativo con il quale peraltro, seppur in ritardo, l'esecutivo italiano ha provato a dialogare. Ad agosto sia la Lamorgese che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si sono recati nella capitale tunisina per provare a strappare accordi volti a limitare il flusso migratorio. Ma gli effetti non si sono visti. La stessa Lamorgese nei giorni scorsi ha parlato del possibile impiego di mezzi aerei e navali per provare ad invertire la situazione. Tuttavia al momento questa è rimasta solo una proposta.

Gli sbarchi stanno continuando a un ritmo quasi estivo, circostanza non certo positiva specialmente nell'anno caratterizzato dalla pandemia da coronavirus.

Quella migratoria è quindi un'emergenza nell'emergenza, a cui si aggiunge lo spettro dei problemi relativi alla sicurezza: Lampedusa, oltre che per gli insoliti sbarchi di novembre, è tornata sotto i riflettori perché è proprio qui che è arrivato il 27 settembre scorso Aouissaoui Brahim, il terrorista tunisino responsabile dell'attentato di Nizza del 29 ottobre.

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