Ora dopo ora emergono nuovi dettagli sull'uccisione di Cesare Tavella, l'italiano morto a Dacca nella giornata di ieri durante una sparatoria le cui dinamiche sono ancora tutte da chiarire.
Il ministero degli Interni del Bangladesh ha espresso scetticismo sulla possibilità che si tratti di un attentato dell'Isis, ma i racconti dei testimoni oculari lascerebbero comunque pensare che Tavella sia stato ucciso nel corso di un attacco premeditato.
Il quotidiano locale "Bd news 24" pubblica oggi un articolo in cui raccoglie alcune di queste testimonianze. Md Joynal, riparatore di risciò nella via di Dacca dove Tavella ha perso la vita, spiega di non essere riuscito a vedere in volto gli assassini perché quel giorno i lampioni stradali non erano accesi come al solito. Un dettaglio inquietante, che lascia pensare ad un agguato studiato nei dettagli.
L'uomo racconta: "Ho visto due giovani, magri, salire su una motocicletta, appena dopo aver sentito quattro colpi di pistola."
"Un altro uomo, di mezza età - prosegue Joynal - Li stava aspettando poco distante, con una motocicletta. Il giovane in mezzo portava un fucile."
Un racconto confermato, almeno in parte, da un'altra testimone, una mendicante disabile che al momento della sparatoria sedeva nella strada su una cassetta di legno. "Ho visto due figure vestite di nero allontanarsi su una motocicletta appena dopo aver sentito gli spari", racconta a Bd news 24.
Gli investigatori della polizia metropolitana di Dacca assicurano che il caso sta venendo trattato con "la massima serietà". La cautela, per ora, è d'obbligo: la pista della rapina, però, è ormai praticamente esclusa da tutti gli inquirenti.
I risultati dell'autopsia eseguita sul corpo di Tavella indicano che l'italiano sarebbe stato colpito tre volte da distanza ravvicinata, una volta alla mano sinistra e due volte alla schiena.
"I quartieri diplomatici di Dacca ora sono sotto sorveglianza speciale - ha spiegato il ministr degli Interni bengalese Khan - La polizia indagherà anche per capire se si tratta di un piano per destabilizzare il paese."La Farnesina, ad ogni modo, raccomanda "massima prudenza" a tutti i connazionali che dovessero trovarsi in Bangladesh.
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