L’Odiotino è un leggendario animale con il corpo di uno di sinistra e la testa di uno che ha perso le elezioni.
Storicamente, l’Odiotino esiste dai primordi della storia. Caino stesso si può considerare come il primo Odiotino che uccise il fratello per invidia, dato che il Padreterno preferì i doni di Abele a quelli di Caino, ma soprattutto perché – come sostengono gli esperti – Caino tendeva ad allargare mentre Abele aveva un metabolismo che gli permetteva un girovita perfetto.
L’Odiotino parte dal presupposto di essere sempre e comunque dalla parte della ragione. A partire da questo assioma per l’Odiotino il fine giustifica i mezzi e l’avversario non è un soggetto con cui confrontarsi, ma è un nemico da abbattere. Quindi per l’Odiotino chi non la pensa come lui è brutto, cattivo e soprattutto non fa la doccia in coppia per risparmiare sul gas.
Dato questo quadro generale si evince che per l’Odiotino l’avversario sia il male assoluto. Quindi se il nemico viene preferito e premiato dai più, l’Odiotino perde il controllo dando segni di squilibrio quali violenti attacchi di antifascismo accompagnati da bava alla bocca e irrigidimento del pugno chiuso, e incapacità di pronunciare le vocali rendendo l’eloquio incomprensibile: “Trsbpjk qrpstzg”.
In tal senso assistiamo ad atteggiamenti paradossali. C’è l’Odiotino che aveva promesso solennemente che, in caso di sconfitta, sarebbe emigrato come un’oca selvatica, ma che ora scopriamo ancora con le valigie impolverate in soffitta. E se viene invitato a mantenere le promesse di allontanarsi dal Paese da parte di chi pretende un minimo di coerenza, reagisce gridando all’attacco fascista e accampando la scusa che il cane gli ha mangiato i biglietti dell’aereo.
C’è poi l’Odiotino che organizza scioperi nelle scuole con l’intento dichiarato di protestare contro la vittoria democratica del nemico. In realtà si tratta di una scusa per saltare le lezioni, ammazzarsi di erbe illegali e praticare sesso di gruppo in presidenza a spregio delle istituzioni.
L’Odiotino infine, non avendo argomentazioni valide, attacca personalmente andando a ripescare parenti vicini e lontani del nemico arrivando fino a Gengis Khan macchiatosi del reato di aver lasciato un conto salato da
pagare in lavanderia.Insomma come diceva sicuramente qualcuno: “Non c’è peggior fascista di un antifascista che la mattina è sceso dal letto e ha colpito con il mignolo lo spigolo del comodino”.
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