Tre persone sono state fermate per ordine della Procura di Torino per il caso del piccolo Henry, neonato d'origine ghanese circonciso in casa, e morto in seguito a setticemia. L'udienza di convalida dell'arresto delle tre persone, d'origine africana, non è ancora stata disposta. Nonostante i primi sospetti fossero rivolti verso i familiari del bambino (in primis la madre, poi anche il padre), i tre fermati non appartengono alla famiglia di Henry.
Il bambino è stato circonciso il 29 maggio da un "santone" chiamato dalla madre, un uomo fidato che aveva eseguito la pratica altre volte (e ancora non identificato). Causa la febbre alta, i genitori hanno somministrato ad Henry una dose elevata di paracetamolo. Le condizioni del bimbo sono peggiorate sempre più, fino alla morte all'ospedale Maria Vittoria di Torino per una grave infezione agli organi genitali.
La famiglia viveva in una casa occupata in corso Cirie'. La madre della vittima ed il compagno si erano rifugiati in Italia per motivi umanitari, e vivevano a Torino da un anno. Entrambi sono disoccupati.
Il fenomeno della circoncisione,
sostengono gli esperti, è un fenomeno molto diffuso nella comunità musulmana, religione della famiglia di Henry. Si tratta, tuttavia, di un fenomeno nascosto, e perciò sono difficili la quantificazione e l'eventuale prevenzione.
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