Era una masseria a San Felice di Bisceglie (nella provincia che riunisce Barletta, Andria e Trani, la Bat), tipica costruzione delle campagne pugliesi, ma decisero di farne un resort cavalcando l'onda del boom di turisti in Puglia.
Così sette persone sono finite alla sbarra per lottizzazione abusiva e violazione del codice dei Beni culturali e del paesaggio. Strano siano state violate le norme dei codici, perché tra i sette a processo c'è anche un ex pubblico ministero del Tribunale di Trani, Antonio Savasta.
La costruzione di lusso secondo i titolari dell'inchiesta, non avrebbe avuto nessuna autorizzazione.
La prima udienza del processo è in programma il prossimo 6 luglio al tribunale di Lecce, competente per territorio. Compariranno dinnanzi ai giudici proprio l’ex pm di Trani Savasta, da poco diventato giudice alla Corte di Appello di Roma, i suoi due fratelli Francesco Paolo ed Emilia Maria, i proprietari della masseria in questione, Angelo Sanseverino e Antonio Recchia, Giacomo Losapio, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Bisceglie, e Giovanni Misino, responsabile del procedimento per il rilascio del permesso di costruire e del certificato di agibilità.
Secondo l'accusa, non solo il resort sarebbe stato costruito
senza permessi e con la complicità dei due funzionari pubblici, ma persino un'area verde limitrofa sarebbe stata spianata per farne un parcheggio.A denunciare il tutto un imprenditore ex socio del giudice ora alla sbarra.
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