Il costo dell'energia ricade sul cibo: cosa succede ai prezzi

L'aumento del costo del gas ha un impatto devastante sulla filiera agricola e alimentare. Coldiretti lancia l'sos prezzi

Il costo dell'energia ricade sul cibo: cosa succede ai prezzi

Coldiretti lancia l’allarme sull’aumento delle bollette del gas. Infatti, secondo quanto emerso dall'analisi dell’Associazione sulla base dei dati Enea riguardante gli effetti dei rincari della bolletta energetica, la produzione agricola e quella alimentare in Italia assorbono più dell’11% dei consumi energetici industriali totali, per un totale di circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) in un anno.

Aziende e famiglie schiacciate dagli aumenti

Coldiretti ha sottolineato che questo aumento esorbitante della bolletta del gas ha quindi un impatto devastante sulla filiera, che inizia dal campo e arriva fino alla nostra tavola, proprio in un momento in cui c’è anche la siccità a distruggere i raccolti e a provocare perdite stimate attorno ai 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione. Questa tragica unione di eventi negativi quest’anno costerà alle famiglie italiane poco meno di 9 miliardi di euro solo per la spesa alimentare. Questo è quanto emerge dall'analisi della Coldiretti, studiata sulla base dei dati Istat sui consumi degli italiani e dell'andamento dell'inflazione nei primi sette mesi dell'anno, a causa dell'effetto dell'inflazione che colpisce in particolare le categorie più deboli.

Sul primo gradino del podio troviamo la verdura, che andrà a costare 1,97 miliardi in più, mentre al secondo posto ci saranno pane, pasta e riso, con un aumento di 1,65 miliardi, e carne e salumi, per i quali ci aspetta una spesa superiore di 1,54 miliardi rispetto allo scorso anno. Ma a essere schiacciate dai prezzi non saranno solo le famiglie. Tutta la filiera agroalimentare sarà duramente colpita, a partire dai campi, dove più di un’azienda agricola su 10, che equivale al 13%, si trova ormai in una situazione così critica da arrivare alla terribile decisione di chiudere l'attività. Senza contare che, secondo Crea, più di 1/3 del totale nazionale, il 34%, sta comunque lavorando in una condizione di reddito negativo a causa dei rincari.

Ecco gli aumenti più importanti

Gli aumenti dei costi, per quanto riguarda l’agricoltura, vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi, fino al +129% per il gasolio. Altri importanti aumenti riguardano l'intera filiera alimentare: il vetro costa il 30% in più rispetto al 2021, il tetrapack registra un incremento del 15%, le etichette del 35%, il cartone del 45%, i barattoli di banda stagnata del 60%, per arrivare al 70% per la plastica. Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia comprendono i combustibili per trattori, serre e i trasporti, mentre nei consumi indiretti vengono inclusi quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica (4,7 Mtep).

Come precisato dalla Coldiretti, il comparto alimentare richiede invece ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per poter far fronte ai processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, al funzionamento delle macchine e alla climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro (8,6 Mtep). Grazie alle nuove tecniche adottate e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni, anche ricorrendo all'adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l'impiego dei fattori della produzione, si è verificato un contenimento dei consumi energetici, ma in ogni caso si tratta comunque di una bolletta energetica molto pesante.

Cosa chiede Coldiretti

"Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando che "nell'immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare

aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro anche con lo sviluppo di alternative energetiche che offre il settore agricolo, dal fotovoltaico su tetti stalle e cascine senza consumo di suolo al biometano”.

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