Si nascondeva tra le intercapedini di due pareti. Nell'abitazione della madre. Quando però i carabinieri hanno fatto irruzione, Mariano Abete, reggente dell’omonimo gruppo camorristico attivo nel quartiere Scampia e coinvolto nella cosiddetta seconda faida, ha capito che la sua latitanza era finita.
"Aspettate, apro io, sono Mariano Abete", ha detto il boss arrendendosi ai militari. Circa cento carabinieri avevano circondato poco prima l’edificio per dare inizio alla perquisizione. Nelle scorse settimane la procura aveva deciso di rendere pubbliche le foto di cinque latitanti più pericolosi della faida di Scampia, tra questi Mariano Abete, seppur giovane, ha ventuno anni, già potente e pericoloso.
L’arresto è avvenuto alle 5.30 di questa mattina in via Ghisleri.
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