Che cosa si può fare da domani: attenzione a questi controlli

L’Italia, per le festività natalizie, passa in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, dal 24 dicembre fino al prossimo 6 gennaio

Che cosa si può fare da domani: attenzione a questi controlli

Partono domani le nuove disposizioni anti Covid-19 previste dal Governo. L’Italia, per le festività natalizie, passa in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, fino al prossimo 6 gennaio. La sfida è far rispettare le norme restrittive in un periodo molto particolare dell’anno. A tal proposito, il ministero dell’Interno conferma che saranno intensificati i controlli da parte delle forze dell’ordine. Circa 70mila tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani e militari dell’Esercito saranno impiegati a vigilare in strada. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha sottolineato che gli agenti “dovranno avere un approccio comprensivo e improntato al buonsenso”, ma allo stesso tempo essere “particolarmente scrupolosi”.

Ma quali sono le regole da non infrangere in questi giorni a cavallo tra il 2020 e il 2021? Cosa si può fare e cosa no dal 24 dicembre in poi? Ecco uno schema con divieti, chiusure e permessi inseriti nel decreto di Natale emesso dal Governo e annunciato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte. Innanzitutto, resta in vigore fino al 6 gennaio il divieto di spostarsi tra le regioni. Sarà possibile, però, andare nelle seconde case, purché si trovino nella stessa regione della propria residenza (dalle ore 5 alle 22).

Zona Rossa (nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020; 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021)

Spostamenti

In questi giorni bisogna restare a casa. Vietato, dunque, spostarsi, tranne che per motivi di lavoro, salute o necessità. L’unica deroga concessa per un minimo di socialità durante i pranzi e le cene delle festività natalizie è la seguente: dalle 5 alle 22 è consentito lo spostamento, “verso una sola abitazione” di amici o parenti e per “una sola volta al giorno”, di massimo due persone. Non rientrano in questo conteggio i figli minori di 14 anni, le persone con disabilità e i conviventi non autosufficienti. Chi si sposterà dovrà portare con sé l’autocertificazione. È consentita anche l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto, ma solo in forma individuale.

Ristoranti, bar e negozi

Chiusi bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, negozi e centri estetici. L’asporto è consentito fino alle 22, mentre le consegne a domicilio non avranno restrizioni d’orario. Resteranno aperti gli autogrill lungo le autostrade e i bar in stazioni e aeroporti. Aperti supermercati, negozi di beni alimentari e di prima necessità, farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccherie, lavanderie, parrucchieri, barbieri, librerie, fiorai, negozi di giocattoli e di abbigliamento sportivo, ferramenta e negozi per animali. Chiusi, naturalmente, i centri commerciali tranne che per la vendita di alimentari.

Zona arancione (nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020, 4 gennaio 2021)

Spostamenti

Consentiti gli spostamenti solo all’interno del proprio Comune. Unica deroga è per chi abita in piccoli centri con meno di 5.000 abitanti: in questo caso i residenti potranno spostarsi in un raggio di trenta chilometri, ma non potranno andare nei capoluoghi di provincia. In ogni caso, se ci si muove per ragioni di lavoro, necessità o salute o per tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione bisogna avere sempre l’autocertificazione. Non c’è nessun limite agli incontri, ma il Governo raccomanda buon senso e di evitare di ricevere a casa persone non conviventi. Naturalmente, restano vietate le feste.

Ristoranti, bar e negozi

Rosso o arancione, per bar, gelaterie, pasticcerie, pizzerie, ristoranti, non cambia nulla: rimarranno chiusi. Chi vorrà, potrà lavorare solo attraverso la consegna a domicilio (senza restrizioni di orario) o con l’asporto (fino alle 22). I clienti non potranno consumare cibi e bevande in prossimità dei locali. Potranno aprire, invece, fino alle 21 tutti gli altri esercizi commerciali.

Sanzioni

La sanzione amministrativa va da 400 a 1.000 euro, eventualmente aumentata fino a un terzo se la violazione avviene utilizzando un veicolo.

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