Codacons, ricorso al Tar per il quesito referendario: "Inganna"

Il testo del referendum costituzionale finisce al Tar del Lazio e in Cassazione: il Codacons annuncia infatti oggi la preparazione di un ricorso

Codacons, ricorso al Tar per il quesito referendario: "Inganna"

Il testo del referendum costituzionale finisce al Tar del Lazio e in Cassazione: il Codacons annuncia infatti oggi la preparazione di un ricorso agli organi di giustizia per ottenere la modifica urgente del quesito referendario che, allo stato attuale, appare ingannevole e rischia di indurre in errore i cittadini al momento del voto. L’associazione precisa di non schierarsi nè per il "sì", nè per il "no", ma di intervenire "solo perchè sia assicurata totale e piena consapevolezza ai cittadini che intendano votare in un senso o nell’altro". Secondo il Codacons "la formulazione della domanda posta agli elettori potrebbe violare l’articolo 16 della legge n. 352 del 1970, secondo cui, in caso di referendum costituzionale, è necessario indicare gli articoli interessati e specificare i contenuti degli stessi - sostiene il presidente Carlo Rienzi - La costruzione della domanda oggetto del prossimo referendum non solo non risponde a tali criteri, ma induce in errore i cittadini, poichè mira a sbilanciare la risposta verso il 'sì', utilizzando formule quali ’la riduzione del numero dei parlamentarì, ’il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzionì, ’la soppressione del Cnel’. Pur trattandosi del titolo della riforma Boschi, si tratta di domande alle quali chiunque, in assenza di ulteriori specifiche, risponderebbe sì, ma che non sono sufficienti a far comprendere agli elettori il senso stesso della riforma".

In sostanza per il Codacons il quesito referendario, legato solo al titolo della legge Boschi, "non è atto a rappresentare il contenuto delle norme che si vogliono modificare o conservare, e non garantisce trasparenza nè ai cittadini che intendano votare sì, nè a quelli propensi per il no".

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